Archeologia, un patrimonio attrattivo e unificante per lo sviluppo turistico del Grande Cilento Questo il tema della seconda Audizione decentrata della Commissione n°3 Aree interne della Regione Campania

 

 

L’on. Michele Cammarano, presidente della Commissione n° 3  Aree Interne della Regione Campania, ha organizzato un’Audizione, “decentrata” ad Ascea,  per verificare lo stato di sviluppo di un programma per lo sviluppo turistico che faccia leva sul patrimonio turistico (cluster) presente nei comprensori del Cilento centrale, degli Alburni, di Vallo di Diamo e del Golfo di Policastro. Un programma che prevede anche la costituzione di un Itinerario culturale europeo con tutti quei Paesi del Consiglio d’Europa che conservano aree archeologiche riferite al popolo dei Focei che costruirono Elea, chiamata poi Velia e che si trova nel territorio comunale di Ascea.

La decisione di sviluppare il progetto è stato assunto il 9 di giugno del 2023, in una importante riunione organizzata a Vallo della Lucania da  Amministratori di diversi Comuni.  La sua formulazione è stata affidata alla responsabilità dell’Associazione dei Comuni del Cilento centrale (AS.CO.CI.) . Se ne infatti occupato il  prof. Renato Di Gregorio della Segreteria dell’Associazione che ha lavorato assieme al prof. Nicola Femminella, noto storico e giornalista, grande conoscitore del patrimonio storico e culturale del territorio assieme alla prof.ssa Giusy Rinaldi.

Il progetto  siffatto è stato condiviso da quei Comuni che hanno un patrimonio archeologico notevole e ha  raccolto l’apprezzamento da parte del  Ministero del Turismo e del Ministero della Cultura, della Regione Campania, della Provincia di Salerno, del Parco del Cilento, Alburni e Vallo di Diano, della Soprintendenza dei Beni culturali della provincia di Salerno.

Una prima Audizione, effettuata a novembre dello scorso anno, presso il Consiglio regionale, a Napoli, promosso dall’on. Cammarano, e alla presenzia dell’Assessore con delega al Turismo, il prof. Felice Casucci, aveva messo bene in evidenza la caratteristica peculiare del programma che i Comuni vogliono portare avanti: costruire e far funzionare una struttura ad hoc che possa lavorare con continuità per almeno quattro anni per costruire un’offerta turistica di grande valore europeo e il costo presunto di questa operazione. In questo programma è pure previsto la costituzione di imprese giovanili costituite da persone qualificate.

La Norma UNI pubblicata a febbraio di quest’anno che identifica la qualifica professionale di “Ergonomo del Territorio”, capace cioè di migliorare la qualità della vita delle comunità locali può costituire – ha sostenuto Di Gregorio – una prospettiva che consente di formare e trattenere i giovani consentendo loro di esprimere un lavoro utile e qualificato.

 

 

L’impegno assunto in quella circostanza è stato quello di raccogliere e presentare atti formali di approvazione del programma e della conseguente richiesta di finanziamento regionale

In quella seconda Audizione si è preso atto che ben 44 Comuni hanno formalizzato una Delibera di approvazione del progetto e che la richiesta di finanziamento è stata già presentata ai competenti livelli istituzionali della Regione Campania.

L’avv. Stefano Sansone, nuovo sindaco del Comune di Ascea, primo firmatario del Gemellaggio con il comune di Focea in Turchia, ha sostenuto con convinzione l’opportunità di realizzazione del programma anche per gli impegni assunti con i partner europei che hanno condiviso di costruire le condizioni per richiedere l’accreditamento dell’itinerario culturale europeo della Via dei Focei al Consiglio d’Europa.

Il sindaco di Roccagloriosa, l’ing. Cavaliere ha ricordato gli impegni assunti a giugno dello scorso anno, nella riunione decisionale nella quale era presente  e ha sollecitato, con decisione, di ottenere a breve la risposta regionale.

L’urgenza è consigliata anche per dare risposte concrete alla strutturazione delle DMO territoriali. Le Destination Management Organization sono strutture pubblico-private che assumono la responsabilità di trasformare il territorio dei Comuni aderenti in “destinazioni turistiche”.

Una prima ipotesi, che sposa il lavoro fatto, è proprio quella che suggerisce di costituire una DMO per ciascun Comprensorio e allo stesso tempo di sottoscrivere un protocollo d’intesa che garantisca il coordinamento tra i quattro Comprensori per portare avanti, assieme, il turismo sul “cluster del patrimonio archeologico” che oramai è già stato identificato e pronto ad essere usato anche turisticamente.

 

 

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