da Dr. Alberto Di Muria
Il paracetamolo è un farmaco molto diffuso, utilizzato per mildare il dolore e abbassare la febbre. Tuttavia, come per qualsiasi altro medicinale, è cruciale essere al corrente degli eventuali effetti collaterali e delle precauzioni necessarie durante la sua assunzione. Per quanto riguarda gli effetti avversi del paracetamolo, sono generalmente rari, ma possono includere reazioni allergiche come eruzioni cutanee, prurito e gonfiore del viso, delle labbra o della lingua. È importante notare che l’assunzione di dosi elevate di paracetamolo può portare a danni al fegato, in particolar modo se consumato prolungatamente o in combinazione con l’alcol.

È fondamentale aderire sempre alle dosi consigliate e non eccedere la dose massima giornaliera. Qualora si avvertano sintomi come dolore addominale, nausea o ittero, contattare immediatamente un medico.

Riguardo al possibile danno al fegato, sebbene il paracetamolo sia considerato sicuro se assunto correttamente e secondo le dosi consigliate, un’assunzione eccessiva può causare danneggiamenti a questo organo. Questo rischio aumenta se si superano le dosi giornaliere consigliate o se si assume il farmaco per un periodo prolungato.

Nonostante il paracetamolo sia generalmente reputato sicuro e non presenti un rischio significativo di dipendenza, un suo abuso o assunzione eccessiva può portare a problemi di salute, compresi gravi danni al fegato.

Per quanto riguarda le precauzioni durante l’assunzione di paracetamolo, è essenziale rispettare la dose raccomandata e prestare attenzione agli altri farmaci che si stanno assumendo, in quanto potrebbero contenere paracetamolo o altre sostanze che potrebbero interagire con esso. È consigliabile anche consultare un medico o un farmacista prima di assumere paracetamolo in caso di problemi al fegato o ai reni, se si è incinte o in allattamento, o se si stanno assumendo altri farmaci a lungo termine.

Ci sono diverse alternative al paracetamolo nel trattamento del dolore e della febbre, tra cui l’ibuprofene, l’aspirina e farmaci combinati contenenti ibuprofene o naprossene sodico. Prima di iniziare l’assunzione di qualsiasi alternativa al paracetamolo, è importante consultare un medico o un farmacista per determinare la scelta più appropriata.