Michele Sarno: l’ultimo errore

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Mentre Michele Sarno (avvocato penalista di vaglia e già presidente della Camera Penale del Tribunale di Salerno e strenuo difensore dell’indifendibile Gianfranco Fini ) sfoglia la più classica delle margherite (si, no – si, no – si, no) per decidere se deve dimettersi, o meno, dal Consiglio Comunale di Salerno, molti altri (tra cui anche alcune testate giornalistiche) stanno ancora lì a chiedersi se lo farà o se deve farlo ed a commentare, prima che accada, qualunque cosa dovesse accadere.

Un osservatorio sicuramente privilegiato, non so se altrettanto preparato, che comunque pende soltanto dagli eventi in divenire senza minimamente volgere lo sguardo al passato.

Per quanto mi riguarda (parlo soltanto sul piano politico) Michele Sarno ha inanellato, nella sua lunga carriera politica, una serie infinita di madornali e puerili errori; una costante dovuta essenzialmente alla sua decisa indecisione nel mettere in atto una strategia politica credibile e duratura. Come dire che l’avv. Michele Sarno è un perenne indeciso ed è a lui che buona parte della “destra” salernitana si è rovesciata su di lui nell’ultima tornata elettorale; quella del 3-4 ottobre 2021. Un errore molto più grave rispetto ai tanti errori di Sarno.

Il primo enorme errore che vale bene la pena di ricordare è quello commesso nel 2008; il IV governo Berlusconi si era insediato da poco (12 maggio 2008) e sempre d poco Altero Matteoli (notoriamente amico di Sarno, deceduto il 18.12.2017 sull’Aurelia per incidente stradale)) era stato nominato ministro delle infrastrutture. Verso la fine del mese di settembre di quell’anno Matteoli arrivò in provincia di Salerno per inaugurare il maxi lotto “Sicignano – Atena Lucana” dell’autostrada A/2; erano anche i giorni in cui bisognava affidare l’incarico di presidente dell’autorità Portuale di Salerno al successore di Fulvio Bonavitacola dopo che l’incauto Luca Cascone (oggi presidente commissione regionale trasporti) si era ritirato dalla corsa letteralmente impaurito dalle pressioni dello staff deluchiano. In tanti fecero il nome di Michele Sarno e tutto sembrava filare liscio in quanto l’ultima parola sarebbe spettava proprio al ministro Matteoli con il quale Sarno giunse in elicottero sul tratto autostradale da inaugurare e tutti, ovviamente, lo chiamavano “presidente”. Non so come fu e nemmeno quanto Sarno ci mise di suo ma la nomina toccò all’avv. Andrea Annunziata (deluchiano di ferro).

Il secondo errore, molto più grave del primo, lo ha inanellato nei giorni e nelle settimane successive alle ultime elezioni comunali e subito dopo che la magistratura era intervenuta a piè pari (sbagliando pesantemente anch’essa perché fiduciosa delle rivelazioni di un assistito dell’avv. Sarno) sul Comune quando ancora non era stata composta la giunta comunale. Tutto sembrava da catastrofe irreversibile per il “potere politico deluchiano” anche perché, grazie al suo amico Massimo Giletti il nostro avvocato Sarno, dalle frequenze di La/7, ogni settimana prometteva scoop talmente devastanti da abbattere un toro; intervennero anche i soliti soloni (non ultimo l’ex magistrato ed ex sindaco di Napoli “Luigi De Magistris” che per un lungo periodo pensava di fare le inchieste in tv) che facevano da spalla sia a Giletti che  Sarno pompando miserevolmente quei due-tre personaggi che l’avvocato salernitano trascinava in tv dopo le loro confessioni nelle mani della Procura. Insomma Sarno aveva nelle sue mani il destino delle falangi deluchiane ma mostrò di avere le mani bucate. Finì nelle secche di una trasmissione televisiva che lentamente tirò i remi in barca e scomparve dl panorama dell’informazione; il processo è ancora in corso e, quindi, meglio tacere, m siamo arrivati alle battute finali e ci sarà tanto da ridere.

Ben sapendo che i consigli gratuiti valgono quanto il due di coppe in una briscola a denari, un consiglio lo esterno ugualmente: “Caro Michele lascia stare la politica salernitana, è infetta e perniciosa, e non è adatta a te ed alle tue indubbie e qualificate doti di professionista serio ed illuminato; i tuoi elettori sono già abbastanza delusi da perdonarti anche questo ultimo errore”.

One thought on “Michele Sarno: l’ultimo errore

  1. Fossero solo gli orrori, e non come dici tu errori, ma la politica è distante anni luce da lui. Pensava che essere amico di Fini e Altero Mattioli fossero titoli sufficienti per la ribalta nazionale. Ma anche nella loro faziosità questi personaggi sanno distante i cavalli di razza dai rondini. Tra le tante minchiate dette da Michele , epigono e discepolo dell’altro ben più famoso cazzaro, avv. Taormina, anche lui propenso a fornire scoop che ancora attendiamo di conoscere, la difesa di quella impiegata della ASL che si trastullava in orario di lavoro con l’amante. Inoltre, personalmente, conoscendo bene il panorama dei legali, sarebbe meglio definirli illegali, dei penalisti in genere vengono tutti etichettati come grandissimi cazzari. Un mio amico, professore universitario di diritto penale, dice che i penalisti sono come le schede ricaricabili; più paghi e più inventano minchiate. Anche questa volta non sono d’accordo con te. Non vedo in lui nessuna illuminazione , tantomeno particolare bravura, ma soltanto la solita attitudine che accomuna chi svolge la professione legale: dire puttanate e farle sembrare oro colato. In attesa di incontrarci per un caffè, ti saluto cordialmente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *