La democrazia al tramonto 

 

 

da Angelo Giubileo (avvocato – filosofo)

La democrazia è soltanto un’opinione. Ma questo lo si sa da sempre, anche se puntualmente, almeno tra  i moderni “addetti ai lavori”, si fa finta d’ignorarlo.
Qual è la differenza tra un sistema sedicente democratico e la tirannide? Nel discorso fondativo dell’antica polis greca – a cui ancora nell’attualita’ gli addetti ai lavori o “professionisti della politica” fanno rinvio – i maggiori opinionisti dell’epoca, e su tutti Platone, ritengono che, in genere, la tirannide sia il maggior “pericolo” e che un governo dei migliori (dal greco “aristoi” e, in tempi moderni, un governo dei nobili o oligarchi) rappresenti invece un “migliore”, per l’appunto, “rimedio”.
Ma anche questa è un’opinione, che necessita di essere suffragata dai fatti; essendo sufficiente leggere le “Lettere” dello stesso filosofo mediante la traduzione e il commento di Giorgio Pasquali (riedizione Neri Pozza 2024).
E allora: qual è il rischio che si corre allorquando un “governo dei migliori” si disinteressa o nutre poco o scarso interesse per le opinioni del proprio popolo? Il rischio era una “guerra civile” e, in tempi moderni, una “rivoluzione”. E inoltre: il rischio era quello di una “tirannia” e, in tempi moderni, una “dittatura”.
Un antico proverbio dice che “munnu ha statu e munnu è”.
Quanto invece al futuro? Sempre incerto. Altro che il sol dell’avvenire…

 

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