Aldo Bianchini
SALERNO – “Eppur si muove!” è una frase celebre della lingua italiana. La frase sarebbe stata pronunciata da Galileo Galilei al tribunale dell’Inquisizione al termine della sua abiura dell’eliocentrismo.
“Eppur si muove”:
- anche se da quel momento, però, passarono alcuni decenni (per non dire almeno un secolo) affinchè la tesi esposta da Galilei dinanzi al tribunale divenisse legge della fisica astronomica universale; non vorrei che la stessa cosa accadesse al neo aeroporto Salerno – Costa d’Amalfi (in Pontecagnno) per arrivare al pieno e garantito funzionamento per una durata minima quotidiana di 18 ore (dalle sei del mattino alla mezzanotte successiva) che è la soglia sotto la quale sarebbe meglio parlare di altro.
“Eppur si nuove”:
- nonostante le difficoltà e la presa ragionevole di coscienza dopo i primi giustificati entusiasmi; il nostro, purtroppo, rimane un piccolo aeroporto di provincia con un unico grande capannone sotto il quale dovrebbero arrivare e da lì partire quanto meno un paio di centinaia di migliaia di passeggeri l’anno che sarebbe una quota già dignitosa rispetto ai vari milioni annunciati (sei addirittura per il 2030) apoditticamente dal governatore Vincenzo De Luca, ma a queste cifre iperboliche ilo governatore ci ha abituati fin dalle prime edizioni delle luci d’artista.
“Eppur si muove” :
- nonostante debba ancora essere installata una segnaletica degna almeno a livello regionale,
- nonostante la metropolitana sia ancora un sogno,
- nonostante la bretella del prolungamento della tangenziale sia ancora una vaga promessa (prolungamento che è stato causa di numerosi processi e di altrettanti arresti),
- nonostante il riammagliamento stradale intorno all’aerea aeroportuale sia tutto d rifare per avvicinarlo alle esigenze turistiche,
- nonostante i collegamenti su gomma dell’aeroporto con la città capoluogo e il resto della provincia siano per ora soltanto promesse da rivedere e ridiscutere da parte delle compagnie private in relazione alle loro convenzioni regionali ed al reale flusso di passeggeri,
- nonostante il collegamento via taxi con la stazione ferroviaria del capoluogo sia entrato già in crisi per le giuste rivendicazioni (leggasi le precisazioni inviate al sindaco di Salerno dal tassista Walter Angrisani che già lamenta, e giustamente, le numerose ore di attesa nella vaga speranza che arrivi qualche volo e con essi qualche passeggero che abbia bisogno di un taxi – fonte leCronache.it),
- nonostante l’attento e professionale intervento, fuori orario, degli addetti aeroportuali per ricevere l’aereo alle ore 1.30 di notte che non poteva atterrare a Capodichino).
“Eppur si muove”:
- nonostante l’attenta – precisa ed inappellabile ricostruzione storica di questi ultimi trent’anni fatta dal senatore Antonio Iannone (FdI): “L’aeroporto di Salerno è una infrastruttura strategica per lo sviluppo del territorio. La nostra vocazione turistica ha portato sempre la consapevolezza che questo potesse cambiare i destini e che senza questo il destino sarebbe stato sempre minorato. Per questo negli anni, dai tempi in cui eravamo Amministratori alla Provincia di Salerno, ci siamo dedicati trovando nel 2009 una situazione disastrosa: il consorzio non era proprietario neanche del suolo che fu sdemanializzato grazie al Presidente Cirielli, si stava perdendo l’autorizzazione provvisoria di volo e grazie ad un accordo con Alitalia si evitò, si riuscì a firmare con l’Enac la licenza definitiva nel 2013 sotto la mia presidenza. Inoltre fu lasciato un cospicuo finanziamento di circa 80 milioni di euro per realizzare una nuova pista, un’aerostazione e i parcheggi. Tutto questo con un De Luca sempre contro a parlare di mosconi e a non far partecipare il Comune di Salerno alle ricapitalizzazioni che erano necessarie per puro interesse di parte e per il solito gioco al tanto peggio tanto meglio sulla pelle dei cittadini. Sono passati dieci anni da quanto ripercorso, anni in cui si sono susseguite inaugurazioni farlocche tanto che le persone non ci credevano più. Noi nei nuovi ruoli nazionali abbiamo continuato a crederci e il Governo Meloni ha fatto la sua parte non ricadendo nella logica di De Luca perché gli interessi dei cittadini vengono prima della propria fazione. Oggi è un giorno di festa dove i pavoni apriranno tutta la loro coda ma sappiamo bene che intorno all’aeroporto mancano strutture e servizi: dalle strade ai collegamenti, dalle strutture recettive ai trasporti, dal decoro dei luoghi ad una professionalizzata cultura dell’accoglienza, dall’orientamento dei flussi turistici alla promozione del territorio. Anche questo bisognava fare per essere una vera inaugurazione perché oggi ci sarà la folla e domani ci sarà il viandante sperduto nel deserto”.
“Eppur si muove”:
- nonostante la (per me assolutamente ridicola) dichiarazione dell’a.d. della Gesac Roberto Barbieri con la quale, dimenticando i tempi biblici di questo benedetto aeroporto e senza tenere minimamente in conto la ricostruzione di Iannone afferma: “Abbiamo rispettato i tempi nonostante un ricorso astratto su questioni ambientali che ci ha tenuti fermi un anno. La prima fase ha portato la pista a 2.000 metri (che sarà ulteriormente allungata a 2.200 metri) e al restauro della vecchia aerostazione. La seconda fase vedrà nel 2025 la nuova aerostazione per i voli di aviazione generale (privati e aerotaxi, nda) e la terza nel 2026 la nuova aerostazione dei voli commerciali”.
Solo per la cronaca ricordo il nome di Barbieri legato all’infausta avventura industriale della “Betulla” di Sassano quando, giovane creatura dell’allora ministro Conte, la politica mise in piedi una delle più disastrose progettualità mai viste in quell’area interna.
Comunque, e lo dico con convinzione, la speranza è l’ultima a morire.