Il FOGLIO EMPATICO

 

 

di Menotti Lerro

 

Il “Triangolo Culturale del Cilento Antico”: Salento-Omignano-Vallo, l’epicentro del Movimento Empatico che vorrebbe brillare in cultura (Sindaci permettendo).

 

Inauguro questa rubrica, per il “Quotidiano di Salerno” – che cercherà di fare il punto di tanto in tanto intorno allo sviluppo del Movimento Empatico, sorto proprio nell’entroterra della provincia salernitana nel 2020 – accendendo una luce indagatrice sul “Triangolo Culturale del Cilento Antico”. Il Movimento, ormai affermatosi a livello internazionale (è uscita in questi giorni in Inghilterra per la casa editrice Cambridge Scholars l’edizione paperback del volume accademico The Empathic Movement), sta trovando, infatti, degli ostacoli inaspettati proprio nella mia sempre diletta terra natia, che ho voluto, fin da subito, mettere al centro di questo entusiasmante sogno contemporaneo. In questi giorni molto si è parlato dello scandalo avvenuto a Salento Cilento – “Paese della Poesia” da me fondato nel 2017, per l’infelice idea del neo Sindaco, Michele Santoro, di far togliere dalla facciata del Municipio le bellissime maioliche di fine ceramica di Vietri contenenti le poesie inedite dedicate al nostro territorio dai maggiori poeti Italiani premiati proprio in quel borgo (ma anche presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Vallo della Lucania e Salerno) che avevano loro stessi, quando l’edizione si è svolta nel paesino, apposto sulla parete della casa comunale che risplende (ora un po’ meno) sulla pubblica piazza. Un’antologia a cielo aperto di inestimabile valore che, evidentemente, al neo Sindaco dava in qualche modo fastidio (misteri della fede e della psiche umana). Da tutta Italia si è alzata una voce unanime di condanna per questo scioccante gesto e dure sono state le parole del poeta Davide Rondoni che si è espresso attraverso “Il Mattino” e “Il Corriere della Sera”, così come quelle del giornalista “Rai” Pasquale Scaldaferri e di molti altri. Salento rappresenta, è bene ribadirlo, il vertice primo del cosiddetto “Triangolo Culturale del Cilento Antico”, e dunque non si può permettere cadute di stile. L’altro vertice, insieme a Vallo della Lucania (sede quest’ultima del Centro Contemporaneo delle Arti, fucina di idee e innovazione) è Omignano Cilento – “Paese degli Aforismi”, battezzato tale, anni or sono, su mia proposta e con chiaro avallo del Sindaco appena rieletto, Raffaele Mondelli (candidato unico per la seconda volta e dunque senza opposizione alcuna). Quest’ultimo, però, ultimamente è, almeno per me, pressoché irreperibile, e devo dire che, ad oggi, non ha chiarito ancora cosa intende fare per valorizzare il “borgo aforistico” (stiamo parlando del Capoluogo dove risplendono circa 100 mattonelle raffinate contenenti aforismi della storia e di autori contemporanei) che appassionò talmente tanto i suoi abitanti da indurli, su mio invito, a pagare personalmente le stesse  mattonelle (molte inedite, tra cui quelle di Giampiero Neri ed Elio Pecora, giusto per citare due grandissimi Maestri del nostro periodo storico). Per mia ulteriore iniziativa sono qui arrivate delle scolaresche a visitare il paese (e ringrazio l’amico, prof. Giuseppe Sica di Piano Vetrale, per avermi allora dato una grossa mano per l’organizzazione); e ancora per mia personale richiesta, lo scalpellino di Omignano, Pasquale Tierno, ha dato forma ad una pietra gigantesca con su scritto “Omignano – Paese degli Aforismi” posta all’ingresso del paese con viva soddisfazione allora dello stesso Sindaco Mondelli.

Ricordo, poi, che tutto ciò lo feci, tra l’altro, in quanto si aspettava, ed avevamo anche ottenuto, un finanziamento regionale, ma all’ultimo momento l’amministrazione comunale decise, senza darmi nessuna spiegazione formale, di dirottare i fondi su qualcos’altro (non ho mai saputo su cosa; non ho mai chiesto…). Ma andiamo avanti. Poche settimane prima delle elezioni comunali, svoltesi il 15 giugno 2024, seppellendo quel senso di fastidio che avevo avuto per il trattamento passato, chiesi al Sindaco Mondelli se poteva fargli piacere far mettere, come avvenuto anni fa per Salento Cilento, due insegne ufficiali all’inizio e alla fine del paese di Omignano per bene identificare questa importante e nuova matrice culturale. Mi disse subito di sì e tra l’altro feci in modo che prendesse contatti con un esponente della Soprintendenza di Salerno e Avellino di mia conoscenza al fine di valorizzare il tutto insieme. Stranamente, però, passate le elezioni, il Sindaco Mondelli non mi ha più risposto né telefonicamente né ai miei diversi messaggi dove gli chiedevo cordialmente quando pensava che si sarebbero potute far mettere le due insegne previste, anche perché volevo pianificare, come già con lui chiarito, una giornata promozionale con la stessa Soprintendenza (quest’ultima mai vista da queste parti per ragioni di meriti culturali). Forse, per qualche motivo, i miei messaggi non gli sono arrivati (voglio crederlo) perché resterei molto perplesso e deluso di un cambio di rotta ingiustificato e ingiustificabile che non solo farebbe venire meno la credibilità della sua parola, ma non permetterebbe al Comune di Omignano di svilupparsi culturalmente (cosa a cui teniamo molto tutti, specie lui, voglio sperare…). Al Sindaco Mondelli, per onestà intellettuale, sono tra l’altro affezionato perché alcuni anni fa fu così generoso da concedermi la Cittadinanza Benemerita “per aver valorizzato e difeso il nostro territorio” (basta pensare, oltre a quanto fatto nel campo della cultura, alla mia battaglia giornalistica per l’abbattimento delle antenne del Monte Stella quando avevo appena 20 anni supportato dalle pagine del quotidiano “Il Salernitano” con il quale collaboravo allora; battaglia per le antenne abusive che oggi è tornata fortunatamente in auge grazie al Senatore Francesco Castiello…).

Oggi però, ahimé, tornando al Sindaco Mondelli sento l’eco della sua voce giungere fino a me, attraverso qualche emittente locale, più che altro per parlare e lodare sagre e festicciole varie, o di qualche finanziamento ottenuto per rifare, era ora, fatiscenti edifici ormai al collasso, di buone iniziative relative al sociale e di poco altro; in antitesi con le altre iniziative, devo dire, Mondelli sembra completamente distaccato dall’importanza della crescita culturale del nostro comprensorio.

Il Movimento Empatico, ricordiamolo, ha anche sviluppato un’innovativa “Piramide Culturale del Cilento” a cui hanno aderito (o sono stati inseriti per chiari meriti storico-culturali) ben 25 borghi del Cilento e d’intorni, formando così l’epicentro allargato dell’Empatismo che abbiamo voluto far nascere qui anche speranzosi nel supporto dei Primi Cittadini (avevamo, ricordo, una bellissima sede a Milano e tanti amici del Nord pronti a sostenermi al meglio, eppure scelsi allora di farmi sostenere, per quanto potevano, data  la distanza, nel mio Cilento, bisognoso come pochi altri luoghi d’Italia di vera cultura. E di tale scelta non me ne sono pentito!).

Concludo, dunque, questo mio primo “foglio empatico” che metterà in evidenza l’empatia o la mancanza di empatia sul nostro territorio, con uno sguardo verso l’Italia tutta e il mondo, che, grazie al Movimento Empatico, ora ci osserva, con una domanda diretta al Signor Sindaco Raffaele Mondelli: “Egregio Sindaco Mondelli, è lei ancora deciso a mantenere la sua parola e a valorizzare “Il Paese degli Aforismi” a partire dalla mia piccola richiesta di far identificare il borgo con una segnaletica verticale adeguata, e magari inserendo anche la nostra storia contemporanea, che stiamo ormai scrivendo da qualche anno, anche sul sito ufficiale (ma forse spero troppo…), oppure preferisce che io tolga il disturbo una volta per tutte e magari mi decida a cambiare residenza, come ho sentito auspicare in giro, e gli restituisca anche l’onorificenza che volle così gentilmente e stranamente da queste parti – per chi come me può vantarsi di non essere stato mai un raccomandato – concedermi allora?

In attesa di una sua pronta risposta la saluto con viva cordialità.

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