MEMOLI e la casa di vetro: perduta o mai esistita ?

 

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Non accade spesso a me e Salvatore Memoli di ritrovarci sullo stesso pezzo con idee profondamente diverse.

La “casa di vetro” vagheggiata dall’avv. Salvatore Memoli (avvocato – giornalista – scrittore)  nel contesto dell’ottimo editoriale pubblicato su questo giornale il 10 luglio scorso è uno di quei momenti di visione socio-politica completamente non omologabile.

Per quanto mi riguarda la famosa e/o famigerata casa di vetro non è mai realmente esistita, soprattutto quando in essa alberga, nascondendosi dietro i vetri, il potere assoluto ed indiscusso di un leader che crea abilmente intorno a se il “cerchio magico” come copertura della realtà e come specchietto per le allodole pronte ad illudersi ed a far illudere che quella possa davvero essere la “casa di vetro”.

Non faccio fatica a rispondere a Salvatore che la casa di vetro non è stata perduta perché non è mai esistita, neppure durante il famoso “quadriennio deluchiano” (93 – 97) che appariva agli occhi creduloni dei più come il periodo aureo della “svolta di Salerno” di cui Memoli è stato, per le sue indubbie capacità manageriali, uno dei motori principali ed, alla fine, anche vittima di un sistema di potere politico voluto e creato proprio dallo stesso Vincenzo De Luca.

E il “sistema di potere politico” è tanto più forte ed impenetrabile quanto più è litigioso il “cerchio magico” al suo interno con battaglie senza esclusione di colpi per la conservazione anche di un semplice micro-potere che il leader distribuisce opportunamente a destra e a manca per tenere tutti in pugno.

Salerno e gli ultimi trent’anni della sua storia ne sono la testimonianza più plastica.

Ma all’epoca quella immaginaria “casa di vetro” apparve appunto di vetro perché, come scrive Memoli: “”Occorrevano orizzonti nuovi, coraggio, rottura di schemi di partito per realizzare una premessa di un cambiamento che avesse come condizione uomini nuovi e capacità di immaginare una stagione originale di protagonismo per rinvigorire il senso della partecipazione politica e dell’ammodernamento delle istituzioni democratiche””.

E fu proprio questa apparente ristrutturazione generale che partendo dallo sconvolgimento della burocrazia del palazzo che fece passare nell’immaginario collettivo il concetto de “La svolta di Salerno” dettagliatamente descritta dallo stesso Memoli in un suo famoso libro; una svolta sotto la cui mannaia cadde, a causa di tradimenti all’interno del cerchio magico, proprio Salvatore che oggi non ha difficoltà a dire che “avevo creduto in questo progetto del Comune di Salerno=Casa di vetro. Se ne sentiva il bisogno”.

A distanza di tanti anni va sottolineato, per dovere di cronaca, che il pensiero di Salvatore Memoli nella sostanza è decisamente cambiato soprattutto nel giudizio sul cerchio magico: “Il cerchio magico che contesto attorno a De Luca è l’inutile sostituzione della leadership iniziale, tradotta in comitato democratico di spartizione di ruoli, fino allo svilimento del progetto. In alcuni casi si è registrata una vera e propria questione morale che ha abbassato la qualità di obiettivi e di tenuta del gruppo”.

Ecco perché sostengo che la casa di vetro non è mai esistita e che la stessa è stata sostituita, nei fatti, dl cerchio magico verso cui, ancora oggi, marciano in massa (e disposti a tutto !!) una pletora di vassalli – valvassori e valvassini.

One thought on “MEMOLI e la casa di vetro: perduta o mai esistita ?

  1. Sei nato Socialista e rimani Socialista, nonostante la “casa di vetro”, di “memoli” memoria. Ad Maiora

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