GIORDANO: tra Napoli, Cava e USA … dalle polemiche all’olimpo dei ricercatori, al tempo di Quarta Rete TV

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Antonio Giordano (classe 1962), nato a Napoli ma cresciuto tra Cava de’ Tirreni e Napoli con puntate continue tra la sua città natale e gli Stati Uniti d’America (da Filadelfia a Standford), dall’una all’altra costa americana … west e est, sempre alla ricerca delle migliori possibilità per dare sfogo alle sue teorie scientifiche già conclamate attraverso le sue numerosissime pubblicazioni.

Medico, ricercatore, oncologo.

Finalmente ce l’ha fatta ad entrare nel cosiddetto “Olimpo dei ricercatori” a livello mondiale; uno scienziato cresciuto a pane e ricerca, figlio d’arte (il padre, Giovan Giacomo Giordano, è stato uno dei primi ricercatori a scoprire i gravissimi danni dell’amianto), per un paio di decenni è stato l’enfant prodige per gli altri e il figlio incompreso dalla comunità scientifica nazionale. Ma lui ha tenuto duro, non è fuggito con il suo cervello, ha fatto soltanto la spola per ritornare sempre e comunque.

Tra il 2005 e il 2009, in forza delle sue radici metelliane, l’ho ospitato spesso nelle mie trasmissioni di approfondimento sulle frequenze di Quarta Rete Tv e dalle lunghe chiacchierate ricavavo sempre l’impressione di trovarmi di fronte ad un personaggio, ancorchè limpido e sicuro scienziato, quasi costretto a fare la spola dal Mediterraneo al Pacifico passando per l’Atlantico.

Da qualche ora il suo valore scientifico sembra essere stato pienamente riconosciuto anche a casa nostra ed anche la stampa comincia a tributargli tutti gli onori:

È un napoletano che non ha mai smesso di essere tale, Antonio Giordano, e da ieri è anche ufficialmente uno dei più importanti scienziati al mondo, appena consacrato tra i Worlds Best Medicine Scientists dalla piattaforma Research.com. Ranking mondiale: 566 tra i biologi e i biochimici; 374 tra quelli che lavorano negli Usa. Un riconoscimento prestigioso che proietta l’oncologo napoletano in un club ristretto di cervelli mondiali. Una vera élite della ricerca scientifica. «Alla mia età un grande traguardo, un orgoglio», ha commentato il professore, 62 anni, che ha anche il primato di essere tra i più giovani in questa speciale classifica dei cervelli. Che fosse un ricercatore di prestigio mondiale, lo si sapeva da tempo. Ma l’ingresso con una posizione così importante nell’elenco speciale di Research appare come una consacrazione definitiva, e autorizza anche una riflessione su una biografia, umana prima ancora che scientifica, molto particolare. Giordano, infatti, è un napoletano che è andato via senza essersene mai andato, ed è uno scienziato che è rimasto senza essere mai rimasto. Non è né fermo, né sradicato. Ha avuto la straordinaria abilità, che diventa quasi un modello innovativo, di andare nel mondo mantenendo salde le radici”. (F.to: Antonio Menna, Il Mattino del 12,06.24)

 

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