PONTE TANAGRO: dai sospiri alle comiche  ?

 

Aldo Bianchini

VALLO di DIANO – “Se non fosse drammaticamente vera potrebbe sembrare un barzelletta” ha postato proprio così il suo pensiero C.P. detto Nino, un lettore di questo giornale subito dopo la notizia relativa all’intervento della Soprintendenza; una notizia che sembra aprire uno squarcio nuovo, comunque molto pesante, sulla vicenda decisamente contorta ed inquietante che incombe sul Ponte Tanagro (noto alle cronache come il Ponte Caiazzano) e sul suo destino.

Attenzione, però, perché la notizia dell’intervento della Soprintendenza potrebbe aprire anche squarci su eventuali responsabilità di natura penale che potrebbero indurre la Procura della Repubblica di Lagonegro e/o di Salerno a piombare sul ponte e sui protagonisti di uno spettacolo indecoroso fatto di malcelati tentativi di scaricare sugli altri le responsabilità che, semmai, sono personali e ben individuabili.

Dunque dal momento in cui, grazie all’azione perseverante dell’associazione “Schierarsi – Piazza Cilento e Vallo di Diano”, con una richiesta di accesso agli atti è venuto alla luce (lunedì 3 giugno 2024 con notifica all’associazione) un provvedimento della “Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino” si è aperto, come dicevo, uno squarcio imprevisto sia per quanto attiene le responsabilità che per il destino futuro del ponte.

Qui c’è qualcuno, o più di qualcuno, che cerca di giocare con le famose tre carte per confondere gli atti smascherati, con certezza, dal provvedimento che risalirebbe addirittura al 6 dicembre 2022, epoca in cui la Soprintendenza riusciva a completare, nel corso della quarta seduta, la “conferenza decisoria” ?; un provvedimento di autorizzazione provvisoria alla realizzazione del ponte (ma non all’avvio dei lavori) nell’attesa dell’OK definitivo da definire soltanto il momento in cui tutti gli interessati avessero provveduto agli obblighi richiesti dalla stessa Soprintendenza ?

Detto provvedimento è stato inviato di sicuro alla Provincia di Salerno (Settore viabilità e trasporti), all’archivio generale della stessa Provincia ed al Comune di Padula in data 6 dicembre 2022, quando ancora non era stata avviata la gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione dei lavori; e nel provvedimento viene anche chiaramente invitata l’impresa affidataria dei lavori ad effettuare tutti i rilievi necessari ad assicurare che gli stessi lavori non invadessero strutture e depositi archeologici presenti in quella zona ?

Un documento, quello del 6 dicembre 2022, che i diretti interessati non conoscono perché mai pervenuto; così hanno pubblicamente dichiarato l’ing. Lizio e il vice presidente Giovanni Guzzo, entrambi della Provincia; gli altri (Comune di Padula, archivio generale della Provincia e impresa affidataria) non parlano e non intervengono nella questione ?

Difficile credere che la Soprintendenza non abbia mai spedito quell’atto, tramite pec ?; e se la Soprintendenza ha regolarmente spedito quell’atto (come sembra da diversi documenti resi pubblici) c’è qualcuno che, forse, non ammette la verità ?

Senza pensare al fatto che, contrariamente a quanto richiesto dalla Soprintendenza, l’appalto è stato affidato ed i lavori sono stati avviati contro ogni regola ?; e qui le responsabilità non sono roba con cui scherzare ?.

 

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