COOP: Salerno Pulita, come risanare i conti attraverso il verde pubblico riducendo i lavoratori al ruolo di “operai idraulico forestali”

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Poco meno di un mese fa la notizia via web dell’esistenza di una bozza del bando per la procedura di selezione dei 41 operai che dovranno essere inseriti nell’organico di Salerno Pulita che, a partire da fine luglio, dovrebbe gestire in house il servizio di manutenzione del Verde pubblico cittadino che, grazie e/o a causa delle mega inchiesta giudiziaria farlocca  testardamente portata avanti dalla Procura della Repubblica contro le Coop che gestivano quei servizi, si ritrova oggi ad essere diventato come un servizio sociale da terzo mondo.

Dovrebbero essere, dunque, reintegrati ex novo circa 41 operi (nuovi e/o provenienti dalle ex Coop) al posto degli oltre 70 (o forse anche più) che lavoravano prima della sciagura giudiziaria alle dipendenze delle Cooperative Sociali; diverse decine di famiglie sul lastrico con le motivazioni più assurde: si va dalla indisciplina, al poco attaccamento al lavoro, alla spiccata propensione verso la delinquenza di alcuni di essi, fino all’esigenza del contenimento della spesa pubblica finalizzata addirittura ad un miglioramento del servizio.

Ed ecco la genialata di chi governa l’eterogeneo mondo di “Salerno Pulita” che, dopo aver presentato pubblicamente presentato un “bilancio economico” apparentemente risanato, si è anche permesso il lusso di auto attribuirsi un’azione di rilancio della Società Mista che con grande oculatezza mediatica vende un prodotto che non esiste.

Non esiste perché i 41 operai (pochissimi rispetto a quelli impiegati in precedenza) da stabilizzare nella Salerno Pulita verrebbero assunti come “operai idraulico forestali” e quindi inquadrati ai fini previdenziali nel settore “agricolo” e non più nel settore “industriale”; per chi è minimamente addetto ai lavori capisce subito che il settore agricolo gode di speciali trattamenti l ribasso della contribuzione previdenziale; una contribuzione che fatalmente andrà ad influire sui trattamenti pensionistici dei lavoratori inquadrati in quel settore specifico.

E’ vero che i lavoratori, al di là della pensione, non perderanno niente rispetto alle retribuzioni mensili godute in precedenza; ma è anche verissimo che lo stesso Comune di Salerno dalle COOP pretendeva l’inquadramento nel settore industriale degli stessi operai e chiedeva un’occupazione più ampia possibile per evidenti motivazioni politiche,

E poi i giudici insistono nell’attribuire tutte le colpe di quanto accaduto di circa tre anni fa (la mattina dell’ 11 ottobre 2021) all’ex “Re delle Coop Vittorio Zoccola” la cui opera a beneficio di tanti lavoratori e rispettive famiglie andrebbe quanto meno rivisitata, rivista e corretta anche, se non soprattutto, sul piano squisitamente sociale.

La genialata di Salerno Pulita purtroppo va avanti nel silenzio assoluto di chi dovrebbe intervenire e non lo fa, sindacati compresi.

E il verde pubblico ? Ma di quello chi se ne frega, tanto Salerno Pulita ha dimostrato che assumendo in house il servizio spenderà molto di meno; e questo per l’economia di Palazzo di Citta dice molto e vale ancora di più; in barba ai poveri lavoratori ed al sicuro continuo ed inrrestabile degrado del verde pubblico.

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