BORRELLI: caro Procuratore le scrivo …

 

Aldo Bianchini

SALERNO –  Ho seguito con molta attenzione la scia di commenti alla lunga, complessa ed anche inquietante intervista rilasciata dal Procuratore Capo di Salerno dr. Giuseppe Borrelli al giornale online “leCronache.it” (diretto d Tommaso D’Angelo); un’intervista che abilmente quel giornale ha pubblicato in due puntate nei giorni 19 e 20 maggio scorsi: un’intervista che ha raccolto moltissimi consensi, tutti positivi; nessuna voce di dissenso, quasi come se il Procuratore avesse detto in un roboante “ipse-dixit” tutta la verità, soltanto la verità, nient’altro che la verità.

In tutta sincerità fin dalla prima lettura (poi l’ho riletta altre volte) ero rimasto con l’amaro in bocca per l’insipienza di tanti personaggi istituzionali, a cominciare dagli stessi giudici salernitani che da quell’intervista vengono fuori in maniera gravemente malconcia, per finire agli avvocati che sono stati addirittura stracciati. Tanto è vero che avevo, in cuor mio, deciso almeno per questa volta di farmi i fatti miei per non correre il rischio di essere scambiato per il solito pierino.

Dal letargo mi sono, però, svegliato quando il 27 maggio 2024 sullo stesso giornale online ho letto la lettera che il mitico segretario comunale dr. Gerardo Spira, dell’altrettanto mitico sindaco pescatore Angelo Vassallo (barbaramente ucciso il 5 settembre 2010), ha inviato al Procuratore di Salerno a commento della lunga ed inquietante intervista che quest’ultimo aveva reso al giornale online.

Una lettera, quella di Spira, a dir poco eccellente e assolutamente condivisibile nonché decisamente scritta con toni e accenti molto professionali, in considerazione del lavoro svolto per decenni dall’ottimo funzionario dello Stato. Una lettera che per meglio rendere il senso di questo editoriale viene pubblicata in calce al presente scritto.

Per quanto mi riguarda l’inquietante intervista nel cercare di mettere a nudo le inadeguatezze strutturali del sistema giudiziario salernitano apre uno squarcio profondo e scaraventa la storia della giustizia salernitana nel più profondo dei baratri se solo per un istante ammettessimo che la frase iniziale di Borrelli “A Salerno certi processi non si facevano proprio, la musica deve cambiare” sia l’esatta proiezione pubblica della già grave situazione. Una frase sibillina che però non ha suscitato, purtroppo, alcuna indignazione da parte dei tanti addetti ai lavori del sistema giudiziario della nostra circoscrizione.

Insomma, come dire che nei giorni 19 e 20 maggio 2024 scopriamo all’improvviso che niente di niente ha funzionato sul piano giudiziario a Salerno e provincia e che addirittura certi processi non si facevano proprio; affermazioni, in gran parte gratuite, che meriterebbero comunque l’attenzione investigativa da parte di chi ha competenza sulla magistratura salernitana.

Perché se tanto mi dà tanto, sono costretto a pensare che le parole del procuratore (molto vicine al lessico deluchiano) siano state pronunciare così, in libera uscita, tanto per pronunciarle; e questo, sinceramente, neanche un Procuratore della Repubblica se lo può permettere.

E mi viene anche da pensare ed elencare quali siano le inchieste per l’incardinazione di processi, sicuri e vincenti, avviati dall’ufficio retto da Borrelli.

  E’ sufficiente pensare alla roboante inchiesta giudiziaria sulle Cooperative Sociali all’indomani delle elezioni dell’ottobre 2021; un’inchiesta che sembrava, in quella mattina dell’11 ottobre, dover smantellare dalle radici tutto il “il sistema di potere politico deluchiano” e che, invece, nelle già numerose e inutili udienze dibattimentali sta dimostrando almeno l’incompletezza delle indagini preliminari che all’inizio furono avviate su beghe personali e dissidi familiari di alcuni ex protagonisti della vita sociale e aggregativa della città; beghe e dissidi denunciati dai protagonisti e presi come verbo assoluto dalla Procura Antimafia per la macroscopica inchiesta con il coinvolgimento di oltre trenta soggetti politici e amministrativi.

Il sistema giudiziario salernitano, che piaccia o no al Procuratore, ha prodotto e condotto processi di grande importanza e molti di rilievo nazionale; una storia che magistrati, avvocati e personale giudiziario dovrebbero difendere a denti stretti per rimandare al mittente tutte le accuse terribilmente gravi. Anche al di là delle non gratuite ma necessarie sferzate indirizzate alla Procura dall’ex procuratore aggiunto dr. Michelangelo Russo proprio se non soprattutto per come sono state condotte le indagini preliminari nella vicenda sopra indicata; anche questa è storia.

Ha fatto benissimo il dr. Spira a ricordare al dr. Borrelli che: “… Le dichiarazioni di Borrelli non lasciano tranquilla una comunità impegnata a produrre e promuovere iniziative e programmi di lavoro e di investimenti in un territorio accerchiato dalla tela di una politica orientata nella direzione in cui sono presenti solo certi affari, certi personaggi circondati dai soliti nomi che hanno nelle mani il destino e il futuro del territorio … E i cittadini onesti che ascoltano e vedono restano in fiduciosa attesa di risultati tranquillizzanti, anche se il tempo corre con lentezza …”.

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