Aldo Bianchini
SALERNO / CAMPOBASSO – La stampa ed i media locali hanno dato ampio risalto, nelle scorse settimane, definendo clamoroso l’addio alla Torre del Cuore del dott. Rodolfo Citro che ha lasciato il Ruggi perché vincitore del concorso per Professore Associato di Cardiologia all’Università del Molise a Campobasso, dove sarà anche direttore del reparto di Cardiologia dell’ex Gemelli Molise attualmente (Responsible Research Hospital) convenzionato ora con l’università molisana.
Riconosciuto esperto di imaging cardiologico, in particolare di ecocardiografia a livello nazionale ed internazionale, è stato un punto di riferimento del Ruggi ed ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo della cardiologia del prestigioso plesso ospedaliero salernitano, spaziando dall’eco tridimensionale all’eco transesofageo, dall’ecostress fino all’ecocardiografia pediatrica.
Se è stato giusto “dare la notizia” non lo è stato strumentalizzarla a fini politici (sempre la solita e stanca storia delle fughe dal Ruggi dei cervelli), cosa che come già scritto in altre occasioni non mi è affatto piaciuta perché, conoscendolo, non è in linea con la storia ed il comportamento dell’uomo e del professionista Rodolfo Citro.
Sebbene avesse dovuto ingoiare alcuni bocconi amari per decisioni che non lo hanno premiato in passato, con senso di responsabilità è rimasto al suo posto accettando certe scelte e continuando a lavorare, meglio di prima, con enorme professionalità, rimanendo nella considerazione del vertice aziendale che solo nel 2022 gli ha conferito la responsabilità della UOSD DI ECOCARDIOGRAFIA, portata a livelli top in Italia e non solo.
É quest’ultimo aspetto che va sottolineato, il fatto cioè che a differenza di altri Citro non ha alimentato alcuna conflittualità interne che avrebbero danneggiato il buon funzionamento della cardiologia e alla lunga prodotto pericolose storture.
Non è andato via sbattendo la porta, ha continuato con passione ed umiltà a migliorare sempre di più la sua attività ed il suo curriculum ed ha lavorato molto bene fino all’ultimo giorno, tanto che è stato salutato con affetto da colleghi, infermieri, OSS che gli hanno manifestato profonda stima e gratitudine per tutto quanto fatto in questi anni.
Ha lasciato il Ruggi per un duplice obiettivo: a) per un importante riconoscimento accademico come premio per la sua attività di ricercatore; b) per soddisfare l’ambizione del clinico di dirigere una struttura complessa di Cardiologia. Tutto qui.
Poi alla domanda perché un salernitano formatosi a Salerno, che ha lavorato per la maggior parte della sua vita professionale nella sua città, che ha portato con onore il nome del Ruggi e di Salerno ai maggiori congressi nazionali ed internazionali, debba emigrare per raggiungere legittimi e meritati traguardi, ognuno provi a dare le risposte che crede.
Intanto non oscuriamo questa bella storia con connotati politici che, assolutamente, non ci sono.
Piuttosto complimenti, grazie di tutto ed un grande in bocca al lupo al Prof Citro.