COSCIONI: fuori dall’Agenas … sospensione giusta ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – La risposta al problema posto nel titolo di questo editoriale non è facile; per capire se l sospensione piovuta dl Governo sia giusta o meno bisogna attrezzarsi ed aprirsi a due tipologie di ragionamento, dato per scontato che la nomina alla presidenza dell’AGENAS è, senza dubbio alcuno, una nomina politica.

            Soprattutto il problema va inquadrato in una visione più ampia rispetto al passato e decisamente vincolata al merito ed alla fiducia.

            Merito e fiducia, due espressioni particolari e fondamentali per l’amministrazione del potere delegato che spesso restano allo stato letterale. Perché ?, semplicemente perché un po’ tutti amano da sempre rifugiarsi dietro le decisioni della magistratura; un modo di esercitare il potere che ha consentito proprio lla magistratura di occupare quelle zone di potere che spetterebbero soltanto alla politica.

            La sospensione dalla presidenza dell’AGENAS del prof. Enrico Coscioni (notissimo cardiochirurgo salernitano che per colpa di un centinaio di sanitari e infermieri del Ruggi è stato sull’onda di feroci polemiche negli ultimi anni) può, in questo senso, essere considerato un “caso scuola” (come si dice in gergo) per avviare l’ipotetico cambiamento del perverso sistema delle nomine: “Ti delego perché ho fiducia in te, ti revoco la delega quando salta la fiducia”; tutto qui, semplicemente.

            Insomma se l’ordinamento giuridico italiano consente alla politica di esercitare il diritto di nomina perché per revocare quella nomina l’ultima parola deve sempre, e maldestramente, lasciata nelle mani di magistrati che fatalmente potrebbero vere anche una ideologia politica diversa rispetto a chi ha emanato il decreto di nomina e tenta di revocarlo.

            Il dr. M.S. (medico nell’ospedale di Pagani) mi scrive: “Per quel che riguarda il prof. Coscioni si può dire che è ufficialmente iniziata la campagna di epurazione ad opera del governo nazionale. Dispiace ma ci saranno ancora molte teste che salteranno. Questo è solo l’inizio”.

            Potrebbe anche darsi; ma se così fosse sarebbe il più maldestro tentativo da parte della destra di esercitare il potere degli ultimi decenni.

            In materia c’è un precedente abbastanza storico, quello della cacciata del direttore dei musei napoletani prima della scadenza del mandato per ragioni di fiducia; la magistratura lo ha rimesso al suo posto smantellando la questione della fiducia e limitando il potere di chi governa.

            Nel caso di Coscioni è diverso perché per il cardiochirurgo c’è già una richiesta di sospensione dall’AGENAS da parte della Procura di Salerno, richiesta impantanata tra i meandri della burocrazia.

            Sarà interessante vedere, adesso, come la magistratura si muoverà dopo il sorpasso operato dall’intelligente Meloni (è lei che ha firmato il provvedimento di sospensione di Coscioni) che, come accade nello sport, ha distinto subito i due piani di giudizio. Il Governo difatti non deve accertare il reato ma la caduta della fiducia, il reato spetta alla magistratura; con la speranza che in futuro i due piani di giudizio possano rimanere sempre ben distinti.

 

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