Da Luciano Di Gianni
Mancava solo l’aritmetica, a condannare ufficialmente la Salernitana, assente ingiustificata di un campionato dove la squadra granata è stata partecipe solo nelle vesti di squadra materasso, collezionando la miseria di 15 punti, con appena due vittorie. Allo Stadio Benito Stirpe di Frosinone arriva la sentenza. Sono le 22:30 circa del 26 Aprile, il beffardo tris siglato da Zortea
(uno dei protagonisti della prima storica salvezza) è l’ultimo schiaffo prima della dipartita. Dopo tre anni di massima serie la Salernitana ripartirà dalla cadetteria. Una retrocessione inaspettata per certi versi, per quelli che erano i proclami e gli
investimenti. Una serie di innumerevoli errori tecnici e gestionali consegnano agli almanacchi la retrocessione in serie B della bersagliera, dopo tre anni di massima serie. Errori ed orrori condannano il team di Iervolino, colpevole probabilmente di aver peccato nell’arco di questa stagione di un pò di presunzione ed inesperienza, un mix letale in un mondo infame come quello del calcio, affidandosi a profili sbagliati e prendendo decisioni tardive ed errate.La speranza è che dopo un tonfo così fragoroso, si possa imparare dagli errori e ripartire con la forza di chi è ferito ma ha spirito di rivalsa. Salerno saprà rialzarsi, non è certamente la notte più buia nonostante una retrocessione pesante, che resterà macchia indelebile. Ora è giusto il silenzio, in attesa di queste ultime, inutili partite. Poi sarà già futuro. La retrocessione annunciata permetterebbe
di pianificare con largo anticipo scelte e uomini per l’immediato futuro. Ad oggi tutto, o quasi tace. È presto per Immaginare il nuovo management, tuttavia pare che alcuni profili si siano proposti alla Salernitana, che potrebbe ripartire dal duo Angelozzi Ds e Fabio Grosso allenatore. Nulla di concreto per il momento, nelle prossime settimane se ne saprà di più; ora tuttavia è il momento del silenzio; passata la tempesta, arriveranno-si spera-novità e spiragli di luce.