Aldo Bianchini
SALERNO – Tutti, politici – istituzioni – enti locali – dirigenti regionali e giornalisti, a far finta che al di là dell’eventuale errore materiale nella trattazione della gara pubblica per l’aggiudica dei lavori di realizzazione del “nuovo ospedale Ruggi di Salerno”, la sospensione della stessa gara con ricorsi e controricorsi era da annoverare tra quei casi tipici che vedono troppi avversari in campo e nessun vincitore.
Tanto è vero che il Consiglio di Stato ha respinto l’ultimo ricorso del Consorzio Eteria sancendo così la validità di tutte le ragioni poste alla base dei ricorsi prodotti dal Consorzio SIS (quello in cui è inserito a pieno titolo anche la RCM-Group dei F.lli Rainone); la notizia, clamorosa solo per chi aveva le fette di prosciutto sugli occhi e i tappi nelle orecchie, è stata così pubblicata su Il Mattino del 17.04.24 a firma di Sabino Russo: “Via libera al bando-bis per l’affidamento dei lavori di realizzazione del nuovo Ruggi. Il Consiglio di Stato respinge l’appello del consorzio Sis e conferma la prima pronuncia del Tar che, sul ricorso degli avvocati Lorenzo Lentini e Arturo Cancrini, per conto del consorzio Eteria, aveva chiesto l’annullamento della prima gara per evidenti errori e anomalie. La Regione, a questo punto, punta spedita alla nuova gara, per la quale già si era messa al lavoro, anche con l’aiuto dell’Anac, prima dell’appello proposto dal consorzio torinese”.
Bene, tutto come previsto e, soprattutto, come avevo già ampiamente previsto in uno dei miei editoriali quando qualcuno scriveva addirittura che la Regione (alias De Luca) aveva scaricato la RCM-Rainone in favore di chissà quale altro fantomatico concorrente (in effetti ce ne sono tantissimi, ma quasi nessuno all’altezza tecnico-organizzativa della RCM) entrato da tempo nel cerchio magico deluchiano.
Mi fa sinceramente sorridere il fatto che la Regione, dopo lo smacco del CdS starebbe puntando dritta verso la nuova per l’aggiudica dei lavori di realizzazione del nuovo Ruggi per una spesa, al momento, intorno ai 400milioni di euro. Insomma come muoversi al rallentatore dopo che il danno è stato fatto e i colpevoli sono tuttora latitanti.
Possibile che neppure l’attento governatore De Luca si sia posto la domanda: si è trattato di errore materiale o di errore indotto d qualche vocina suprema ?
Deprecabile il primo caso, addirittura da codice penale il secondo.
Difatti con notevole dispersione di soldi pubblici la gara precedente è andata a rotoli a causa della manifesta incompetenza di alcuni dirigenti regionali chiamati a costruire il bando di gara ed a renderlo esecutivo attraverso una complicata regolamentazione e resa più complicata dall’ambiguità letterale con la quale è stato scritto e reso di dominio pubblico.
Nella vicenda c’è veramente poco di “errore materiale” da considerare semplicemente colposo perché, delle due l’una, qui potrebbe anche trattarsi di “errore volontario” per seguire il dettato regionale che nella prima fase era clamorosamente sfuggito ai componenti la commissione della gara; poi opportunamente e drasticamente richiamati a rivedere e sconvolgere la precedente classifica che gli stessi commissari avevano pubblicata in favore dell’Eteria.
La cosa che, in tutto questo, mi fa sorridere di più è il comportamento della Regione che invece di punire severamente i dirigenti-funzionari, che con la loro negligenza hanno comunque provocato un danno erariale e un lungo rinvio per l’aggiudicazione della gara e l’eventuale inizio dei lavori, fa finta di niente e si gongola nell’attesa di una nuova gara, come se nulla fosse accaduto.
Ma lì, dietro l’angolo, c’è sempre l’efficienza tecnico-organizzativa della RCM-Rainone ad aspettare tutti al varco.