Aldo Bianchini
CAPACCIO / PAESTUM – C’è sempre un velo di tristezza in chi, per raccogliere i frutti dei suoi sogni, si sposta dal sud verso il nord e rimane con un velo nel cuore al ricordo dei luoghi in cui è nato, è cresciuto, ha studiato e semmai ha conosciuto la donna della sua vita. Anche se la cosa più seria e più penetrante rimane quel luogo comune che il meridionale quando sale al nord è sempre un terrone, e quando scende ciclicamente al sud viene etichettato come il nordista; come ha molto bene spiegato Francesca Quaglia, terrona nordista, dopo le sue splendide letture di alcuni brani del libro “Ritorno a Paestum” (ed. Gruppo Editoriale Bonanno srl), scritto dal dr. Vincenzo Marino presentato giovedì 18 aprile nella biblioteca di Capaccio/Paestum.
Nel suo libro, opera prima, il bravissimo medico Vincenzo Marino affronta anche queste tematiche sostanziali che spesso hanno ampliato il divario socio-economico-culturale-politico esistente da sempre tra nord e sud.
Lo scrittore Vincenzo Marino è nato e cresciuto per pochi anni a Paestum, da moltissimi anni vive e lavora nel centro nord e non ha mai dimenticato le sue profonde radici che lo hanno anche portato verso una conoscenza molto penetrante dell’antica Grecia e dei suoi miti; e forse proprio pensando al mitico vello d’oro ha pensato di scrivere il suo virtuale ritorno nella terra che l’ha partorito quasi come se, attraverso le qualità curative e terapeutiche del vello, potesse lenire almeno una parte del dolore che porta dentro di se fin da quando è stato costretto a lasciare quelle terre a lui tanto care.
L sua affermazione che “a volte, per necessità interiore, scrive” è sì esplicativa del perché è nata la sua opera letteraria, ma non è completamente esaustiva della necessità non soltanto interiore di analizzare anche le cause di una emigrazione forzata dovuta al fatto che, spesso, le terre di origine non garantiscono le giuste strutture per il raggiungimento dei sogni che ogni giovanotto del sud porta con se fin dalla nascita e con quella storica tristezza sul viso.
La narrazione di Marino, pur nella sua semplicità e immediata comprensibilità, è precisa, puntuale, forte e penetrante e nel suo viaggio immaginario dl nord (Cascina) verso il sud (Paestum) mette insieme in un racconto che tiene il lettore sempre sul filo del rasoio in quanto mano a mano che si dispiega emergono le falle tra nord e sud in un incalzante susseguirsi di aneddoti che, tra il reale e l’immaginario, mettono a fuoco una realtà ineludibile.
E viaggia di fantasia, Vincenzo Marino, tra i classici ed i miti greci (che dopo la medicina sono la sua passione) accostandoli sapientemente alla realtà di oggi; e spiega che non ci sono soltanto partenze iniziatiche (Telemaco – Marino) ma anche ritorni iniziatici (Odisseo – Marino) nell’ottica travolgente della vita che, in definitiva, propone sempre gli stessi temi mitologici ed estremamente attuali.
La serata di Capaccio-Paestum è stata speciale, incastonata in una location davvero di tutto rispetto e con un folto pubblico che ha seguito l’evento con estrema attenzione.
Al tavolo dei relatori, oltre all’autore dr. Vincenzo Marino ed alla lettrice Francesca Quaglia, sono intervenuti la dott.ssa Maria Antonietta Di Filippo (vice sindaco ed assessore con delega alla cultura della città di Capaccio-Paestum) e il dr. Gesualdo Russo (presidente Associazione Amici del Vallo di Diano e del Cilento con sede in Cascina) che con una dialettica molto appropriata e coinvolgente ha spiegato ai presenti gli scopi e gli obiettivi dell’associazione nata a Cascina per mettere insieme i cittadini del Vallo di Diano e del Cilento che vivono in quella meravigliosa zona della Toscana.
Molti gli ospiti presenti in sala, tra i quali il dr. Pietro Cusati, giornalista, segretario dell’Associazione Giornalisti Amici del Vallo di Diano.
Solo per la cronaca si ricorda che l’opera “Ritorno a Paestum” di Vincenzo Marino era già stata presentata, con uguale successo, nella splendida cornice della Certosa di Padula il 25 agosto del 2023.