Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Scusate se insisto sempre con la stessa domanda divenuta ormai come un luogo comune e quindi non più percepita dalla gente, ammesso che lo sia mai stata: “Quale sarà il destino della mega costruzione realizzata da TERNA nella zona di Montesano/Scalo ?”, o meglio ancora se “Quella struttura sarà abbandonata a se stessa soltanto perché pochi cittadini, anni fa, hanno protestato adducendo pericoli per l salute pubblica ?”.
La mega società multinazionale TERNA, sulla base di un accordo tra Ministero e ben tre università (Cagliari, Palermo e Salerno) ha avviato i lavori per la realizzazione di un enorme elettrodotto marino che dovrà congiungere Sardegna – Sicilia e Campania; in parole povere questo elettrodotto avrà bisogno di tre stazioni centrali (una per ogni regione) e di diverse sottostazioni in grado di accogliere e distribuire energia elettrica sui territori toccati dal progetto.
Per la Campania il territorio interessato è quello della Provincia di Salerno; difatti nell’accordo ministeriale rientra l’UNISA che da un paio di anni ha avviato un vero e proprio gruppo di lavoro composto da diversi neo laureati in materia con giovani profumatamente pagati anche per via delle loro spiccate attitudini tecnico-ingegneristiche.
Il gruppo studia e progetta la realizzazione della stazione centrale salernitana e di diverse sottostazioni in varie località della provincia; la stazione centrale è stata individuata nella pianura esistente in agro di Campagna per la quale sono già state avviate da tempo le procedure necessarie tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, le tre università sopra indicate e i comuni interessati, oltre che la Regione Campania.
Ed a poca distanza, cioè in agro di Serre, sorgerà anche la prima delle varie sottostazioni utili per il collegamento e lo scarico parziale degli enormi volumi di energia elettrica prodotta e d distribuire sul territorio.
Pochi giorni fa sul quotidiano Il Mattino del 9 aprile 2024 la TERNA ha pubblicato una specie di “bando notiziario” (previsto dalla legge) per informare pubblicamente circa l’iter avviato e finalizzato all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni per procedere nella realizzazione dei progetti definitivi ed avviare successivamente i bandi di gara per l realizzazione pratica degli impianti.
In pratica TERNA si accinge ad impegnare alcuni miliardi di euro (denaro anche pubblico) per realizzare alcune cose oggi inesistenti; e quello che già esiste che fine farà ?
Alludo all’impianto già esistente e mai entrato in funzione che da alcuni anni esiste in agro di Montesano Scalo ufficiosamente abbandonato a se stesso dopo le clamorose azioni di protesta dei cittadini montesanesi contro gli ipotetici rischi derivanti dalla presunta entrata in funzione della centrale elettrica che proprio lì doveva sorgere.
Tenuto conto che da Serre fino a Casalbuono necessiterà almeno un’altra sottostazione la Terna la realizzerà da qualche altra parte o cercherà di rimettere in sesto quella già esistente ?
A questa domanda dovrà rispondere, ed anche in fretta, l’intera politica valdianese.