Aldo Bianchini
SALERNO – In queste ultime settimane si fa un gran parlare del lavoro usurante, stressante e mal pagato del personale parasanitario operante in quasi tutti i plessi ospedalieri dell’intera provincia di Salerno.
Ne parlano ovviamente i sindacati delle varie categorie, e fanno benissimo a parlarne ed anche a protestare e minacciare manifestazioni più eclatanti.
La notizia più succosa viene dal plesso ospedaliero di Nocera Inferiore (l’Umberto 1° spesso nella tempesta !!); a denunciarla lla pubblica opinione sono stati i sindacalisti Andrea Pastore e Vincenzo Ferrara esponenti della Cisl funzione pubblica.
“Organizzeremo un sit in di protesta davanti all’ospedale di Nocera Inferiore. Bisogna tutelare l’utenza e i lavoratori dell’Umberto I” hanno detto i due sindacalisti con un comunicato stampa in riferimento allo specifico caso di una infermiera che “Dopo aver effettuato il turno notturno è stata costretta a restare in servizio per adempiere ad un ordine del direttore sanitario Gaetano Aprea emanato in spregio ai principi sanciti dalla legge e dalle norme contrattuali. Alla base di questo c’è la decisione della direzione di avallare la richiesta di trasferimento di un’altra infermiera al distretto sanitario. Al suo posto, grazie al cambio comparativo, è arrivata una collega che però ha delle limitazioni ed è attualmente in malattia. Questo ha provocato enormi disagi al reparto sguarnendolo di personale”.
Non c’è che dire; il compito del sindacato dovrebbe sempre essere proprio questo, cioè accompagnare tutti i lavoratori in un percorso dignitoso basato sul rispetto della integrità personale e della individuale dignità anche in rapporto alle esigenze dell’utenza.
Nella sanità (pubblica o privata che sia) questo concetto di base è ancora più necessario che in altre branche professionali; difatti una infermiera stressata da un doppio turno di lavoro quale garanzia di affidabilità a 360° può offrire al paziente ?
Ottima quindi il succo della protesta dei due sindacalisti di Nocera Inferiore, se ce ne fossero tanti come loro potremmo avviarci lungo la strada della risoluzione di problemi ormai connaturati non solo all’attività molto delicata ma anche all’esigenza dei responsabili della sanità pubblica di tamponare i numerosi buchi dovuti alla storica carenza di personale.
Detto questo, però, vorrei che i due sindacalisti nocerini (e non solo loro !!) facessero meglio capire alla gente ed anche a me perché queste giuste lamentele non vengono mai denunciate contro tutti quei medici che, in forza di un accordo generale tra i vari sindacati nazionali e locali, continuano a fare la famosa “doppietta” (cioè due turni di lavoro consecutivi) in dispregio di tutte le norme di legge e di etica amorale (quelle stesse citte di due sindacalisti di Nocera).
Per carità non ho niente contro i medici che si sacrificano in queste squallide operazioni se non fosse per il fatto che lo fanno innanzitutto per guadagnare di più e per avere più tempo libero; difatti dopo una doppietta ai medici spettano, sempre per quell’accordo, 48 ore filate di riposo (non vorrei sbagliarmi, ma credo sia proprio così) per potersi anche dedicare all’attività medica privata qualora esista.
E mi ritorna sempre in mente il caso di quel medico-specialista che una decina di anni fa operando tra i plessi ospedalieri di Sapri – Polla e Eboli era stato capace, spesso con turni massacranti di 24 ore su 24 (e non so con quali risultati professionali a garanzia dei pazienti), di guadagnare in un solo anno ben 700mila euro (se non di più !!). Su quel caso la ASL/Salerno aprì anche un’inchiesta; le conclusioni, però, non sono mai state rese note.