da Angelo Giubileo
(avvocato – filosofo)
SALERNO (14.04.24) – Il reportage della giornalista Antonella Scott pubblicato ieri dal Sole 24 ore – entrambi, lei e il quotidiano, senz’altro non simpatizzanti putiniani – dice che i russi, dopo due anni di guerra e di sanzioni, “stanno meglio di prima”.
Il lungo articolo descrive lo svolgimento della vita politica, industriale e commerciale a Mosca attraverso innanzitutto uno slogan, di una catena di profumi, che campeggia in città: “È tempo di spendere”. E questo perché, da quando è iniziata la guerra con l’Ucraina, i salari dei russi corrono al triplo dell’inflazione, secondo i dati dell’Ufficio di statistica della Federazione Russa, ripresi dalla Scott.
E dunque, quale sarebbe stato allora l'”errore” di Putin? Sempre secondo il reportage, quello di chiudere le porte della Federazione Russa all’Occidente, in estrema sintesi “la rinuncia ai viaggi o uno stage Erasmus” o al caffè di Starbucks.
Ma: senza rinunciare a ciò che per gli stessi russi pare essenziale, come godersi “in una bella giornata di sole il clima di sagra paesana”.
Così che, in definitiva, l’errore appaia piuttosto quello “occidentalista” malato di globalismo e di consumismo.