“Ai danni del popolo italiano” di Carlo Correra, avvocato e già magistrato, presentazione presso Circolo Canottieri giovedì 11 aprile 24 ore 19.00 con l’avv. Giovanni Falci

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Il libro “Ai danni del popolo italiano” (edit. La Valle del Tempo 2022) scritto dall’avv. Carlo Correra, già magistrato, che in buona sostanza più che un testo letterario è un sorta di “abbecedario” della buona giustizia che dovrebbe essere presente non soltanto sulle scrivanie di tutti i magistrati italiani ma anche depositato nelle loro coscienze.

Perché la ricerca quotidiana della buona giustizia è, forse, la missione principale di ogni magistrato per riscattarsi dall’immoralità che è presente, forse congenita, in ogni giudizio umano.

E’ proprio su questo assunto cristiano che l’ex magistrato Carlo Correra (ora avvocato specializzato in legislazione di alimenti) ha incentrato il suo lavoro e la sua ricerca nella redazione del libro “Ai danni del popolo italiano” (edit. La Valle del Tempo 2022) nel contesto del quale il togato offre spunti per dibattiti e riflessioni e proposte per risollevare una giustizia in coma.

L’opera di Correr è già stata presentata in anteprima nel “salone del gonfalone” del Comune di Salerno la sera del 28 ottobre 2022 (come relatori c’erano l’allora presidente dell’ordine forense avv. Silverio Sica accompagnato dall’avv. Luigi Gargiulo (già presidente della Camera Penale) e dall’avv. Paolo Carbone (scomparso da poco più di un anno).

Giovedì 11 aprile prossimo, alle ore 19.00, sarà invece presentato all’attento pubblico del Circolo Canottieri Irno (collare d’oro al merito sportivo) con una proposizione diversa che sta caratterizzando l’impegno dell’eclettico avv. Giovanni Falci (delegato alla cultura della Camera Penale di Salerno) nel curare in maniera molto particolare una serie di serate dedicate, appunto, alla cultura.

Non ci saranno i soliti lunghi e rituali interventi di diversi relatori ma l’autore del libro avv. Correra sarà stimolato delle argute riflessioni dell’avv. Falci che, anche questa volta, avvicinerà l’autore al pubblico presente in sala, autore che avrà così la possibilità di sentirsi molto più libero nell’esposizione di concetti che pur essendo di grande interesse popolare non riescono a penetrare nell’immaginario collettivo.

Il messaggio principale che sgorga dal libro di Correra, pur nella sua assoluta semplicità e nell’ottica di una giustizia più veloce e più moderna, tocca paletti di riferimento fondamentali per una buona giustizia: l’organizzazione generale, la specializzazione personale, la separazione delle carriere, l’obbligatorietà dell’azione penale, e la responsabilità civile dei magistrati.

Il tutto connesso ad una geografia giudiziaria totalmente da rivedere e correggere come per il caso del Tribunale di Sala Consilina in cui un tribunale più piccolo (Lagonegro !!) annetta uno più grande, addirittura fuori provincia e fuori regione. Anche perché la cosiddetta “giustizia di prossimità” e assolutamente necessaria per l’interesse del “popolo italiano”.

L’ex magistrato, Carlo Correra, pur essendo molto duro con la magistratura non mostra mai di essere spocchiosamente contro, solo perché oggi fa l’avvocato di successo; difatti non si limita a mettere a nudo le storture dell’esercizio della giustizia da parte di una magistratura in coma, ma evidenzia tutto il suo amore e la sua passione per la buona giustizia che, a cominciare proprio dai magistrati, tutti dovrebbero ricercare con forza quotidiana.

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