RESPONSABILE COMUNICAZIONE: Barbara Landi
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Transizione culturale del management turistico, formazione, capacità d’impresa, professionalizzazione dell’incoming, per non perdere l’autenticità del genius loci delle destinazioni campane e garantire la qualità dell’esperienza turistica
“Overtourism e turistificazione mettono a rischio l’identità del territorio per lo sfruttamento eccessivo dell’ambiente e delle risorse. È indispensabile, quindi, una transizione culturale del management e una professionalizzazione dell’hospitality per la gestione di tutto il settore del turismo per non perdere il genius loci dei territori”: ne è convinto Luigi Snichelotto, presidente di AssoMiMe (Associazione Mezzogiorno Italia Mediterraneo Europa).
«Formazione, capacità di impresa, conoscenza e voglia di migliorarsi sono le keywords per gestire il turismo e non più subirlo», sottolinea Snichelotto, imprenditore di lungo corso del comparto turistico, in cui ha ricoperto nel tempo vari incarichi, tra i quali quelli di Presidente dell’Ente Bilaterale del Turismo Campano Napoli, Componente della Giunta Nazionale di Presidenza, del direttivo nazionale e Presidente Regionale Campania FIPE / Confcommercio.
In occasione della tavola rotonda dal titolo “Turistificazione e sostenibilità, un nuovo modello di ospitalità diffusa”, promossa dall’Abbac Guestitaly presieduta da Agostino Ingenito, presso la Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli, Snichelotto lancia il decalogo a cui attenersi per accompagnare il settore dell’ospitalità, che non può prescindere da una logica di spiccata imprenditorialità e professionalizzazione dei processi e della formazione.
«L’extralberghiero, come gli altri settori che compongono la galassia del turismo, deve avere una sensibilità sempre maggiore per la preparazione dei propri player e dei manager delle risorse umane. Il turismo rappresenta uno degli asset strategici del nostro Pil italiano, per cui diventa determinante incentivarne la sostenibilità e intervenire sulla turistificazione a livello normativo, per frenare un fenomeno che rischia di degenerare con effetti devastanti sull’esperienza turistica per le devianze speculative, soprattutto immobiliari, con ricadute deleterie anche sull’autenticità dei luoghi e del genius loci”».
Overtourism che genera un impatto negativo anche sul paesaggio, con un eccessivo numero di turisti che accedono alla destinazione, provocando traffico, congestione e difficoltà nella circolazione, aumento del costo della vita, massificazione dei luoghi, inquinamento ambientale, crescita della pressione e della densità abitativa. «Il mercato appartiene a chi lo conquista – insiste Snichelotto – ma questa logica da far west compromette tutto il sistema turistico del nostro Paese: per tale motivo AssoMiMe ha elaborato un decalogo, ovvero una serie di linee guida per la formazione degli operatori turistici a 360 gradi, dall’acquisizione di nuove competenze all’accesso al credito e agli investimenti, alla gestione delle consulenze, per avvalersi di personale preparato per orientare le scelte di impresa nell’attuale giungla degli orpelli illegali. Quindi norme chiare, gestione del personale, marketing e comunicazione diventano leve strategiche per l’unicità dell’offerta turistica».
«In Italia abbiamo un territorio e un’attrattività turistica magnifica, straordinaria. Siamo pronti a ricevere i grandi flussi di turisti e viaggiatori internazionali?»: è la provocazione di Luigi Snichelotto alla platea della BMT all’inizio dell’imminente nuova stagione turistica, che si prevede soprattutto di assestamento, dopo l’exploit post covid.
«Per l’Abbac Guestitaly è necessario individuare percorsi certi e chiari di equilibrio e regole in relazione a fabbisogni abitativi, censimento vani sfitti, azioni concrete di politiche abitative e nuovi criteri di vivibilità e servizi. Non esistono ricette univoche, ma occorre compiere attività quasi sartoriali per le diverse realtà urbane italiane – dichiara il presidente nazionale Abbac Agostino Ingenito – Vanno effettuate analisi accurate prima di argomentare su una generalizzata turistificazione».
Secondo i dati presentati dal docente di Marketing dell’Università della Basilicata, Roberto Micera, in Italia nel 2023 ci sono state circa 445milioni di presenze (+8,1% rispetto al 2022), di cui 228,5 milioni straniere (+ 13,7%).
Coniugare, quindi, vera sostenibilità in linea con l’Agenda 2030 con esigenze turistiche delle destinazioni campane, che rischiano perdita di identità, con conseguenti costi più alti e difficile vivibilità dei centri storici e delle località stagionali.
IL DECALOGO
Il decalogo del turismo extralberghiero e non solo, in 10 punti, proposto da Luigi Snichelotto, per implementare i livelli di professionalità nel settore dell’incoming, presentato alla bmt di napoli del 16 marzo 2024:
1. Districarsi negli aspetti burocratici, legali, normativi, autorizzativi, anche identificando eventuali consulenti a supporto;
2. Implementare le proprie capacità di gestione delle risorse umane e quelle del proprio team;
3. Standardizzare i processi di accoglienza, della propria attività, legati al soggiorno “in house” della clientela (style imprinting, la propria identità di business, unicità dell’offerta);
4. Elevare il livello personale di conoscenza delle principali lingue utilizzate nelle altre nazioni, così interagendo con l’ospite in maniera più consona al mercato straniero ed agli standard internazionali
5. Approfondire la conoscenza del cluster geografico in cui si opera, della sua storia, delle sue peculiarità e caratteristiche
6. migliorare la propria capacità di fare rete con gli altri player dell’area e del settore onde armonizzare la propria offerta con le altre e con i segmenti di mercato coerenti avendo cura di identificare ed integrare nella propria organizzazione, se necessari, i migliori consulenti, esperti nelle aree amministrativa, tecnica, legale, di comunicazione
7. Offrire sempre e comunque la migliore predisposizione empatica alla clientela, nel rapporto di permanenza “in house” e durante i contatti pre e post visita
8. Identificare ed acquisire immobili, preferibilmente, nelle aree immobiliari / residenziali, del proprio territorio, maggiormente attraversate dai flussi turistici naturali e spontanei
9. Realizzare strutture di accoglienza / luoghi coerenti con la propria tipologia di servizi richiesti dal cliente con l’obiettivo di sviluppare sempre meglio la propria offerta ed attività
10. Identificare ed aggiornare, proponendosi, costantemente, ai principali generatori turistici di traffico, quelli più ambiti e richiesti dal flusso turistico e promossi dalle piattaforme informatiche (principali tipologie di turismo: balneare, congressuale, culturale, lacuale, montano, religioso, scolastico, termale, verde, estivo, invernale, week end, di mare, di montagna, di lago, in Italia o all’estero).