Da Luciano Di Gianni
Come accade da settimane, anche il match del Dacia Arena viene introdotto come sorta di ultima spiaggia per la Salernitana, obbligata a cercare una vittoria per provare a dare una sterzata ai risultati e al morale di una squadra apparsa già morta nelle ultime uscite. In Friuli invece, la squadra di Liverani gioca una discreta partita, intervallata tuttavia dalle solite amnesie e dai malumori, mai davvero assopiti nell’arco della stagione.
Liverani opta finalmente per la difesa a quattro, con Manolas (uscito malconcio) e il giovane Pellegrino al centro, Zanoli è Bradaric sugli esterni, centrocampo a tre composto da Basic,Coulibaly e Maggiore, Candreva libero di agire tra le linee, a
supporto di Weissman e Tchaouna. È proprio il giovane nativo del Ciad a sbloccare il match dopo dieci minuti con un gran sinistro a giro da fuori. Tuttavia, dopo un ottimo inizio, i granata abbassano inesorabilmente il loro baricentro, concedendo all’Udinese qualche occasione di troppo sul quale è attento Ochoa. La beffa arriva puntuale al tramonto della prima frazione, quando da un cross proveniente dalla sinistra, Kamara si inventa un eurogol in sforbiciata che rimette il match in parità. Nella ripresa I padroni di casa restano in dieci per mezz’ora abbondante, per via del doppio giallo rimediato da Ebosele. La Salernitana ha un paio di occasioni per riportarsi in vantaggio, clamorosa la chance fallita da Tchaouna, che dopo uno stop non perfetto, colpisce in pieno il palo a portiere ormai battuto. Le scelte, ancora una volta
discutibili di Liverani, fanno il paio con il rifiuto di Dia di scendere in campo per l’assalto finale. Insomma, è il caso di dire che siamo alle solite. Il punto portato via da Udine, in sostanza serve a poco e niente alla Salernitana, in virtù anche delle vittorie di Verona e Cagliari, prossimo avversario dei granata. La salvezza scivola via a nove lunghezze. Insomma, ad oggi servirebbe qualcosa in più di un’impresa per salvare la categoria.