da Dr. Alberto Di Muria
Padula-L’intervento del farmacista a supporto dell’aderenza alla terapia migliora lo stato di salute del paziente e determina di conseguenza una riduzione dei costi sanitari correlati alla malattia.
E’ quanto ha dimostrato il progetto I-MUR della FOFI (Federazione Ordini dei Farmacisti Italiani), attraverso uno studio randomizzato, denominato Re I-MUR e realizzato dalla Medway School of Pharmacy dell’Università del Kent, che ha coinvolto centinaia di farmacisti e pazienti in 15 regioni. Il tutto prendendo come modello l’asma, una malattia cronica che riguarda quasi il 7% della popolazione italiana.
Quanto dimostrato a proposito dell’asma può essere esteso alle patologie croniche nel loro complesso. La chiave dell’intervento del farmacista è la revisione dell’uso dei medicinali che in inglese si chiama medicines use review (MUR), una prestazione che le farmacie accreditate erogano in Gran Bretagna da molto tempo, che consiste in un’intervista nella quale il farmacista si accerta se il paziente segue le indicazioni del medico oppure dimentica di assumere i medicinali prescritti, se riesce a usarli correttamente, se incontra difficoltà (per esempio a rispettare gli orari delle somministrazioni), se accusa effetti collaterali o, ancora, se assume altri medicinali che possono interferire sia con la sua malattia sia con le cure prescritte. Rilevate eventuali criticità il farmacista dà le indicazioni del caso al paziente e provvede contestualmente a informare il medico curante.
Lo studio rivela che dopo l’intervento del farmacista, la percentuale totale dei pazienti con asma controllata è aumentata dal 43.7% al 54.4% indicando un incremento percentuale pari al 25%.
Migliora quindi lo stato di salute, in tutte le Regioni e in tutte le fasce di età e, di conseguenza, diminuiscono i costi sanitari determinati dalla malattia, a cominciare da quelli relativi ad accessi al pronto soccorso e ricoveri. Infatti lo studio ha dimostrato che l’attività professionale del farmacista non solo ha aumentato il controllo dell’asma ma ha generato risparmi che variano da 87 e 297 euro per paziente all’anno. Quindi il farmacista di comunità è una risorsa per migliorare l’assistenza ai pazienti sul territorio.