d Remo Ferrara (portavoce Federcepicostruzioni)
Il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi, esprime profondo cordoglio e dolore per l’immane tragedia accaduta nel cantiere edile di Firenze, dove hanno perso la vita cinque operai edili. «In questo momento di profondo dolore, ci uniamo alle preghiere di tutti, ed in particolare dei familiari dei cinque operai colpiti così duramente. Perdere un proprio caro in un incidente sul lavoro è un’esperienza che segna nel profondo, e condividiamo l’appello affinché si faccia ogni sforzo per limitare al minimo i pericoli e garantire la giusta assistenza e supporto alle famiglie così provate nei loro affetti più cari».
«Tuttavia – aggiunge il presidente Lombardi – non è giusto, ed anzi è evidentemente fuorviante e strumentale, scaricare sulla normativa vigente o sull’intero comparto, responsabilità ed omissioni che, ove accertate, non potrebbero che gravare sui singoli».
«La tragedia di Firenze non può essere in alcun modo ricondotta, neppure in maniera velata, lontana o indiretta, al nuovo codice degli appalti pubblici o alle riforme imposte dal Pnrr. Quello di Firenze è un cantiere privato che nulla ha a che vedere con le tematiche sollevate in questi giorni sulla stampa, e quindi con il Pnrr e con il nuovo codice degli appalti. Affermarlo vuol dire fomentare sviamenti e false rappresentazioni della realtà e di una tragedia che è costata la vita a cinque operai».
«È parimenti falso e strumentale – aggiunge ancora il presidente di Federcepicostruzioni -affermare che le riforme attuate riducano i controlli sui materiali impiegati nei cantieri, le certificazioni sulle imprese in subappalto, i compiti o le responsabilità del progettista o del direttore lavori. Anche in questi casi, sollevare simili false tematiche equivale a sviare strumentalmente dal vero problema e dalle vere cause del doloroso incidente».
«I cantieri edili non sono “terra di nessuno”; non sono strumenti e aree di arricchimento al servizio di biechi speculatori o di imprenditori senza scrupoli, propensi solo allo sfruttamento. Se episodi del genere si verificano o si sono verificati, le responsabilità penali devono ricadere sui singoli, senza strumentalizzazioni né generalizzazioni, e senza farsi trasportare, pur nei momenti come questo, dall’onda del dolore, della rabbia, e dello sconforto».
Federcepicostruzioni è da sempre impegnata nel fronteggiare la sicurezza dei cantieri, ed auspica un’azione sinergica e incisiva affinché a Firenze si accertino e si perseguano eventuali responsabilità. Le regole nei cantieri, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, vanno indubbiamente migliorate, ma non è etico far passare imprenditori e professionisti per criminali, collusi e speculatori. I cantieri italiani non sono il Far West.
«Il comparto delle costruzioni in Italia – conclude il presidente Lombardi – è tra le grandi eccellenze del Paese, nonostante le immense difficoltà in cui opera per la crisi economica ma anche per un quadro normativo e regolamentare caotico, poco chiaro e modificato con una frequenza assurda e irragionevole. Lo si tuteli facendo chiarezza su quanto accaduto e perseguendo eventuali responsabilità, senza fomentare assurdi e strumentali sviamenti».