Annalisa Corinaldesi
Partita nel gennaio 2023, la campagna ‘Science in Braille’ promossa dal Royal Academy of Science International Trust di Londra e dalle Nazioni Unite si propone di cambiare i paradigmi che ancora pesano sugli ipovedenti e sui non vedenti. L’iniziativa è coordinata da un direttivo di scienziati con patologie della vista, un collettivo che si propone di diventare un punto di riferimento per governi, enti ed associazioni interessati a promuovere politiche più inclusive in molteplici settori. Uno dei fondatori e dei membri del direttivo di ‘Science in Braille’ è il matematico salernitano Michele Mele, attualmente in forza al Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio, il quale è stato invitato dall’ONU a tenere un discorso all’assemblea plenaria dell’ONU nell’ambito degli eventi dell’8 e del 9 Febbraio 2024 per le pari opportunità e l’inclusione.
Lo scienziato, nato a Salerno con una grave forma di eredodegenerazione retinico-maculare, autore di due libri, ‘L’universo tra le Dita’ e ‘Il Richiamo della Strada’, e di diverse pubblicazioni scientifiche nei campi dell’Ottimizzazione Combinatoria e della Didattica della Matematica, ha tenuto, in qualità di Education Officer della campagna ‘Science in Braille’, un accorato discorso sull’accessibilità della cultura, specialmente della matematica. Mele si è concentrato in particolare sul superamento di un problema troppo spesso sottovalutato, il subdolo tranello che attende chiunque debba presentare formule matematiche ad alta voce.,
Gli studenti che, a causa di patologie della vista, non possono leggere alla lavagna o su di un foglio hanno bisogno che le formule siano presentate loro in modo compatto e non ambiguo, tuttavia questo aspetto non appare di immediata importanza a molti insegnanti e formatori. Un modo scorretto di presentare le formule ad alta voce in classe può compromettere l’interesse dello studente ipovedente o non vedente nella matematica e nelle tante discipline ad essa connesse, generando un pericoloso vuoto nel bagaglio culturale del discente e precludendo a priori diverse scelte di carriera.
Per affrontare questo flagello che ancora affligge i sistemi educativi in quasi tutto il mondo, Mele si propone di diffondere la conoscenza e l’utilizzo di MathSpeak, un sistema di semplici regole per presentare la matematica a voce senza ambiguità, ideato dal matematico non vedente Abraham Nemeth (1918-2013), , in giro per il mondo. Nonostante l’efficacia di MathSpeak sia stata confermata da esperimenti scientifici in collaborazione con diverse istituzioni, la conoscenza di questo poderoso strumento è ancora limitata ad alcuni paesi di lingua inglese come Stati Uniti e Gran Bretagna. Nel suo discorso, il matematico salernitano ha introdotto il problema dell’ambiguità che nasce dal modo errato di presentare la matematica a voce nelle scuole, ha illustrato i sorprendenti ed incoraggianti risultati di MathSpeak e, prima di ricevere il fragoroso applauso dei presenti, ha invitato tutti gli addetti ai lavori, dai ministri dell’istruzione agli insegnanti, ad impegnarsi per la diffusione di questo strumento tanto importante quanto ignorato. Mele resta a disposizione per ogni forma di collaborazione che possa contribuire alla creazione di una scuola più inclusiva e, di conseguenza, di una società più giusta.