Aldo Bianchini
SALERNO – Alla fine succede sempre così. Un soggetto (professionista o meno che sia) appena esce fuori dagli schemi che la sua immagine pubblica è riuscita a creare, quasi come un alone intorno alla sua persona, bastano poche settimane, se non poche ore, affinchè quella stessa immagine che ha tenuto banco per un tempo smoderatamente lungo incomincia a svanire, a diventare evanescente per poi sparire del tutto della scena pubblica.
E’ accaduto, come ampiamente prevedibile ma solo per chi osserva disinteressatamente, anche al dr. prof. Severino Iesu che per molti anni è stato, indiscutibilmente, il secondo faro della cardiochirurgia salernitana subito dopo il dr. prof. Giuseppe Di Benedetto che della cardiochirurgia salernitana non solo è stato l’inventore ma anche “il papà”. Dal mese di maggio del 2015, una volta andato in pensione Di Benedetto in un silenzio quasi assordante, Iesu è divenuto il primo faro della cosiddetta Torre del Cuore. Questa è la storia reale; c’è poi una storia collaterale e quasi occulta dovuta al fatto che una schiera imponente di medici e infermieri della cardiochirurgia che, forse da sempre – anche sotto il regno di Di Benedetto, ha sponsorizzato l’eccellente e riconosciuta professionalità di Severino Iesu fino all’inverosimile. Da qui la spiegazione su quel “silenzio assordante” che accompagnò l’uscita di scena di Di Benedetto senza che nessuno avanzasse anche l’ipotesi di un contratto-convenzione per trattenere il “papà della cardiochirurgia” al suo posto ancora per qualche tempo.
Così non è stato per Iesu in favore del quale si è mossa, ed alla grande, la schiera dei 100 operatori sanitari per accusare la direzione generale del Ruggi di aver attivato tutte le sue risorse contro Iesu per metterlo nelle condizioni di andare via da quella divisione in cui era venerato quasi come un santo e per favorire, così, l’ascesa del dr. prof. Enrico Coscioni verso la direzione della “cardiochirurgia di elezione” come voluto dal governatore De Luca che, caparbiamente, non ha accettato di riunire in una sola divisione l’intera cardiochirurgia dopo l’andata via di Di Benedetto. Al riguardo è necessario ricordare che a Salerno la cardiochirurgia aveva due specifici settori distinti in quella di elezione e quella d’urgenza; prima del 2015 per una decina di anni Di Benedetto era a capo della cardiochirurgia di elezione mentre quella d’urgenza, su volere del papà, era stata concessa a Iesu al fine di trattenerlo a Salerno in quanto spesso e volentieri manifestava il desiderio (assolutamente legittimo) di andare via per dare libero sfogo alla sua enorme professionalità.
Quindi mettiamo un primo punto fermo: il prof. Iesu voleva lasciare Salerno ben prima che Di Benedetto andasse via; ma all’epoca nessuno disse (come poi hanno fatto i 100 suoi sostenitori) che a Iesu venivano sottratti tutti gli strumenti per ben operare nella struttura; questa è una storiella nata soltanto quando con l’assenza di Di Benedetto si era posto il problema della nomina del primario della divisione di elezione lasciata vuota.
E qui inizia la sceneggiata, tutta alla napoletana, con un tira e molla durato alcuni anni e sfociato in una battaglia politica senza senso; e in questa battaglia politica (culminata con l’andata via anticipata, ma solo di qualche mese, rispetto alla scadenza naturale del pensionamento di Iesu) il primario della cardiologia d’urgenza ha recitato un ruolo molto importante nel dare fiato, senza parlare, alle trombe dei suoi sostenitori senza mai dire la vera verità sull’esistenza delle due cardiologie.
Ma bisogna dare atto alla strategia silenziosa di Severino Iesu che non si è mai lasciato andare a commenti e prese di posizione (forse una volta soltanto con un’intervista in cui dice e non dice) contro questo o a favore di altri. Lo ha fatto, se non erro, quando ha pubblicamente dichiarato che a Salerno non c’erano più le condizioni per una sua permanenza; senza dire però che questa permanenza, nella sostanza, doveva comunque cessare per pensionamento tre mesi dopo la sua andata via volontaria.
Non è assolutamente il caso, ora, di entrare nelle motivazioni della scelta personale di andare via tre mesi prima del pensionamento; ritengo che ogni professionista abbia il sacrosanto diritto di scegliere dove impegnare la propria professionalità purchè lo faccia senza tutto quel codazzo di polemiche strumentali (alle quali Iesu non ha partecipato) e in maniera trasparente e libera (come ha fatto Iesu).
Anche la storia da me raccontata va presa, ovviamente, con le pinze perché tutte le storie possono essere viste e lette da angolazioni diverse, purchè le varie angolazioni poggino le basi su elementi concreti che nella fattispecie mancano.
Nel corso di tutto l’anno 2023 ho letto e sentito cose allucinanti, anche da personaggi che hanno un preciso ruolo nella società salernitana, basate appunto su un assunto sbagliato e studiato ad arte per far credere alla gente che la cardiochirurgia era stata sdoppiata da De Luca per far posto a Coscioni. Non è assolutamente così, e per questo reinvito nuovamente Iesu a fare chiarezza dall’alto della sua eccellente professionalità che non ha certamente bisogno di queste cavolate per essere riconosciuta anche a livello nazionale.
In tutta questa storia la stampa locale ci ha marciato alla grande, ma anch’essa è sempre partita dall’errore di fondo nel ritenere che la seconda cardiochirurgia fosse stata creata d arte da De Luca per favorire Coscioni, senza mai dire che Iesu è andato via tre mesi prima del pensionamento.
Tra i tanti personaggi, oltre allo stesso Iesu, intervenuti sulla scabrosa vicenda ne ho scelti due, Mario Polichetti (primario al Ruggi) e Gaetano Amatruda (noto giornalista con un ruolo importante in Forza Italia e già portavoce dell’allora governatore Stefano Caldoro).
Il 25 novembre 2023 esce allo scoperto Severino Iesu con una lunga intervista concessa a Brigida Vicinanza de Il Mattino che qui riporto a stralcio: “”… L’ex primario ha voluto riavvolgere il nastro di una storia che lo ha visto protagonista dall’inizio alla fine di un percorso che ha poi scelto di abbandonare insieme ad altri colleghi «per il depotenziamento subito dal reparto dopo lo sdoppiamento tra le unità di cardiochirurgia e cardiochirurgia d’urgenza, con un conseguente dimezzamento degli interventi chirurgici». Un sistema che secondo Iesu ha scelto di «autodistruggersi». «Parlare in maniera sintetica di una vicenda così complicata e articolata lunga 30 anni non è facile. Partiamo dalla fine: un sistema ha deciso di autodistruggersi ha dichiarato il medico – lascio alle persone le considerazioni rispetto a quest’atto che sembrerebbe una follia. Nel 2022 a Boston all’evento più importante sulla chirurgia aortica, Joseph Bavaria (tra i guru del settore) ha speso 3 dei suoi 10 minuti di relazione per analizzare i dati della nostra attività sulla chirurgia dell’arco aortico davanti ad una platea di 1000 chirurghi e ha detto che c’erano centri emergenti (ed eravamo noi) che facevano questa difficile chirurgia con risultati migliorativi rispetto a quelli storici. Avete mai avuto notizia di una struttura sanitaria di questa regione che è stata riconosciuta da un ente terzo autonomo certificatore come la migliore al mondo in una sua attività? Non avete bisogno di rispondermi. Eppure, si sapeva di questa cosa? Noi abbiamo deciso di autodistruggerci. Per me questo ha comportato dolore, tristezza, amarezza». Ma per Iesu e il suo team è soltanto la chiusura di una porta che probabilmente ha aperto già un portone. «Quello che stiamo facendo, come l’araba fenice che rinasce dalle proprie ceneri, è costruire un gruppo chirurgico che chiameremo “Ruggire” perché viene un po’ dal Ruggi, un po’ perché è fuggito e un po’ perché ruggisce. Abbiamo creato due attività cardiochirurgiche: una in Campania e l’altra fuori regione perché un contenitore unico non bastava altrimenti saremmo rimasti all’interno del sistema. Abbiamo messo insieme più di 20 chirurghi, giovani e alcuni giovanissimi, che si sono fidati ed affidati e a solo due mesi dall’inizio, questo gruppo fa 5 interventi al giorno». Il futuro? Per Iesu e i “suoi” sembra essere condito dal successo: «Proiezioni in un anno? Mille interventi. Significa essere tra i gruppi più importanti in Italia non solo a livello quantitativo ma anche qualitativo. Mi sarebbe piaciuto però farlo al Ruggi».
/ Il 27 novembre, con un post su FB, interviene Gaetano Amatruda: “” … Lui è il professore Severino Iesu, questa sera ho sentito le sue riflessioni nel corso di un convegno ottimamente organizzato dall’Associazione Libertà e Diritti. Iesu è un Gigante, ha raccontato la sua ‘rottura’ con il Ruggi. Guidava la Struttura Complessa di Cardiochirurgia d’Urgenza di Salerno, ha ereditato e rilanciato l’attività del Professore Di Benedetto. La sua squadra aveva fatto della Torre Cardiologica di Salerno, recuperando una grande tradizione, una eccellenza nazionale. Primati non contestabili in Italia, riconoscimenti da tutto il Mondo. Riferimento della comunità internazionale e chi sostiene il contrario si muove fra la malafede e l’idiozia. Con il suo stile, garbato e strutturato, ha ripercorso le strane vicende dello sdoppiamento del suo reparto, le azioni volte a favorire alcuni per danneggiare lui, la volontà folle e ragionata di smontare un fiore all’occhiello della sanità campana. Ha raccontato il sogno distrutto che ora vive, con risaltati incredibili e straordinari, lontano da Salerno. Chi è chiamato in causa, autore della operazione delinquenziale, ha il dovere di rompere il silenzio meschino e dire qualcosa. Chi ama Salerno, chi si preoccupa della salute dei salernitani ha il dovere di pretendere chiarezza.
E infine ecco arrivare sulla scena Mario Polichetti, il 28 novembre 2023, con un comunicato stampa diffuso a tutte le testate giornalistiche locali: “… Riconosco l’importante contributo del dottor Iesu alla Cardiochirurgia del Ruggi e il suo ruolo di rilievo … È essenziale evitare generalizzazioni che possano ledere l’immagine dei professionisti che lavorano con dedizione in questa istituzione … Capisco che il dottor Iesu abbia affrontato sfide importanti durante la sua esperienza al Ruggi, ma è fondamentale evitare di generalizzare. Le difficoltà sono state affrontate con impegno e professionalità. Gli operatori del Ruggi meritano rispetto per il loro contributo quotidiano a favore della salute della comunità salernitana. Chiamiamo tutti a collaborare per il bene del Ruggi e dei suoi operatori sanitari … Con la perdita del dottor Iesu, l’Azienda Universitaria ha perso un luminare nel suo campo, ma ora è importante non attaccare coloro che continuano a dare il massimo per questa Azienda“.
Tutti e tre partono d un assunto sbagliato, quello che ho ampiamente descritto sulla nascita della seconda cardiochirurgia e sul pensionamento di Iesu; ma almeno Polichetti cerca di avvinarsi più degli altri alle verità.
Per il resto va semplicemente detto che il prof. Severino Iesu è stato un personaggio che ha saputo rimanere sulla cresta dell’onda della furiosa battaglia politica che ha tenuto banco per tutto il 2023 ed anche per qualche anno in precedenza. Adesso, glielo auguriamo, lo aspettano successi ancora più clamorosi di quelli già raggiunti con la “sua Torre del Cuore”.
Fortunatamente la Torre del Cuore è ancora lì, ferma e pennellata come fosse una sorta di totem della sanità salernitana; non è crollata e non si è neppure svuotata, non ha registrato particolari sconvolgimenti o capovolgimenti, chi è andato via lo ha fatto o per pensionamento maturato o a pochi mesi dal pensionamento; e quelli che sono rimasti, quasi tutti, stanno ricominciando ad inanellare nuovamente successi su successi.
Aldo Bianchini
SALERNO – Alla fine succede sempre così. Un soggetto (professionista o meno che sia) appena esce fuori dagli schemi che la sua immagine pubblica è riuscita a creare, quasi come un alone intorno alla sua persona, bastano poche settimane, se non poche ore, affinchè quella stessa immagine che ha tenuto banco per un tempo smoderatamente lungo incomincia a svanire, a diventare evanescente per poi sparire del tutto della scena pubblica.
E’ accaduto, come ampiamente prevedibile ma solo per chi osserva disinteressatamente, anche al dr. prof. Severino Iesu che per molti anni è stato, indiscutibilmente, il secondo faro della cardiochirurgia salernitana subito dopo il dr. prof. Giuseppe Di Benedetto che della cardiochirurgia salernitana non solo è stato l’inventore ma anche “il papà”. Dal mese di maggio del 2015, una volta andato in pensione Di Benedetto in un silenzio quasi assordante, Iesu è divenuto il primo faro della cosiddetta Torre del Cuore. Questa è la storia reale; c’è poi una storia collaterale e quasi occulta dovuta al fatto che una schiera imponente di medici e infermieri della cardiochirurgia che, forse da sempre – anche sotto il regno di Di Benedetto, ha sponsorizzato l’eccellente e riconosciuta professionalità di Severino Iesu fino all’inverosimile. Da qui la spiegazione su quel “silenzio assordante” che accompagnò l’uscita di scena di Di Benedetto senza che nessuno avanzasse anche l’ipotesi di un contratto-convenzione per trattenere il “papà della cardiochirurgia” al suo posto ancora per qualche tempo.
Così non è stato per Iesu in favore del quale si è mossa, ed alla grande, la schiera dei 100 operatori sanitari per accusare la direzione generale del Ruggi di aver attivato tutte le sue risorse contro Iesu per metterlo nelle condizioni di andare via da quella divisione in cui era venerato quasi come un santo e per favorire, così, l’ascesa del dr. prof. Enrico Coscioni verso la direzione della “cardiochirurgia di elezione” come voluto dal governatore De Luca che, caparbiamente, non ha accettato di riunire in una sola divisione l’intera cardiochirurgia dopo l’andata via di Di Benedetto. Al riguardo è necessario ricordare che a Salerno la cardiochirurgia aveva due specifici settori distinti in quella di elezione e quella d’urgenza; prima del 2015 per una decina di anni Di Benedetto era a capo della cardiochirurgia di elezione mentre quella d’urgenza, su volere del papà, era stata concessa a Iesu al fine di trattenerlo a Salerno in quanto spesso e volentieri manifestava il desiderio (assolutamente legittimo) di andare via per dare libero sfogo alla sua enorme professionalità.
Quindi mettiamo un primo punto fermo: il prof. Iesu voleva lasciare Salerno ben prima che Di Benedetto andasse via; ma all’epoca nessuno disse (come poi hanno fatto i 100 suoi sostenitori) che a Iesu venivano sottratti tutti gli strumenti per ben operare nella struttura; questa è una storiella nata soltanto quando con l’assenza di Di Benedetto si era posto il problema della nomina del primario della divisione di elezione lasciata vuota.
E qui inizia la sceneggiata, tutta alla napoletana, con un tira e molla durato alcuni anni e sfociato in una battaglia politica senza senso; e in questa battaglia politica (culminata con l’andata via anticipata, ma solo di qualche mese, rispetto alla scadenza naturale del pensionamento di Iesu) il primario della cardiologia d’urgenza ha recitato un ruolo molto importante nel dare fiato, senza parlare, alle trombe dei suoi sostenitori senza mai dire la vera verità sull’esistenza delle due cardiologie.
Ma bisogna dare atto alla strategia silenziosa di Severino Iesu che non si è mai lasciato andare a commenti e prese di posizione (forse una volta soltanto con un’intervista in cui dice e non dice) contro questo o a favore di altri. Lo ha fatto, se non erro, quando ha pubblicamente dichiarato che a Salerno non c’erano più le condizioni per una sua permanenza; senza dire però che questa permanenza, nella sostanza, doveva comunque cessare per pensionamento tre mesi dopo la sua andata via volontaria.
Non è assolutamente il caso, ora, di entrare nelle motivazioni della scelta personale di andare via tre mesi prima del pensionamento; ritengo che ogni professionista abbia il sacrosanto diritto di scegliere dove impegnare la propria professionalità purchè lo faccia senza tutto quel codazzo di polemiche strumentali (alle quali Iesu non ha partecipato) e in maniera trasparente e libera (come ha fatto Iesu).
Anche la storia da me raccontata va presa, ovviamente, con le pinze perché tutte le storie possono essere viste e lette da angolazioni diverse, purchè le varie angolazioni poggino le basi su elementi concreti che nella fattispecie mancano.
Nel corso di tutto l’anno 2023 ho letto e sentito cose allucinanti, anche da personaggi che hanno un preciso ruolo nella società salernitana, basate appunto su un assunto sbagliato e studiato ad arte per far credere alla gente che la cardiochirurgia era stata sdoppiata da De Luca per far posto a Coscioni. Non è assolutamente così, e per questo reinvito nuovamente Iesu a fare chiarezza dall’alto della sua eccellente professionalità che non ha certamente bisogno di queste cavolate per essere riconosciuta anche a livello nazionale.
In tutta questa storia la stampa locale ci ha marciato alla grande, ma anch’essa è sempre partita dall’errore di fondo nel ritenere che la seconda cardiochirurgia fosse stata creata d arte da De Luca per favorire Coscioni, senza mai dire che Iesu è andato via tre mesi prima del pensionamento.
Tra i tanti personaggi, oltre allo stesso Iesu, intervenuti sulla scabrosa vicenda ne ho scelti due, Mario Polichetti (primario al Ruggi) e Gaetano Amatruda (noto giornalista con un ruolo importante in Forza Italia e già portavoce dell’allora governatore Stefano Caldoro).
Il 25 novembre 2023 esce allo scoperto Severino Iesu con una lunga intervista concessa a Brigida Vicinanza de Il Mattino che qui riporto a stralcio: “”… L’ex primario ha voluto riavvolgere il nastro di una storia che lo ha visto protagonista dall’inizio alla fine di un percorso che ha poi scelto di abbandonare insieme ad altri colleghi «per il depotenziamento subito dal reparto dopo lo sdoppiamento tra le unità di cardiochirurgia e cardiochirurgia d’urgenza, con un conseguente dimezzamento degli interventi chirurgici». Un sistema che secondo Iesu ha scelto di «autodistruggersi». «Parlare in maniera sintetica di una vicenda così complicata e articolata lunga 30 anni non è facile. Partiamo dalla fine: un sistema ha deciso di autodistruggersi ha dichiarato il medico – lascio alle persone le considerazioni rispetto a quest’atto che sembrerebbe una follia. Nel 2022 a Boston all’evento più importante sulla chirurgia aortica, Joseph Bavaria (tra i guru del settore) ha speso 3 dei suoi 10 minuti di relazione per analizzare i dati della nostra attività sulla chirurgia dell’arco aortico davanti ad una platea di 1000 chirurghi e ha detto che c’erano centri emergenti (ed eravamo noi) che facevano questa difficile chirurgia con risultati migliorativi rispetto a quelli storici. Avete mai avuto notizia di una struttura sanitaria di questa regione che è stata riconosciuta da un ente terzo autonomo certificatore come la migliore al mondo in una sua attività? Non avete bisogno di rispondermi. Eppure, si sapeva di questa cosa? Noi abbiamo deciso di autodistruggerci. Per me questo ha comportato dolore, tristezza, amarezza». Ma per Iesu e il suo team è soltanto la chiusura di una porta che probabilmente ha aperto già un portone. «Quello che stiamo facendo, come l’araba fenice che rinasce dalle proprie ceneri, è costruire un gruppo chirurgico che chiameremo “Ruggire” perché viene un po’ dal Ruggi, un po’ perché è fuggito e un po’ perché ruggisce. Abbiamo creato due attività cardiochirurgiche: una in Campania e l’altra fuori regione perché un contenitore unico non bastava altrimenti saremmo rimasti all’interno del sistema. Abbiamo messo insieme più di 20 chirurghi, giovani e alcuni giovanissimi, che si sono fidati ed affidati e a solo due mesi dall’inizio, questo gruppo fa 5 interventi al giorno». Il futuro? Per Iesu e i “suoi” sembra essere condito dal successo: «Proiezioni in un anno? Mille interventi. Significa essere tra i gruppi più importanti in Italia non solo a livello quantitativo ma anche qualitativo. Mi sarebbe piaciuto però farlo al Ruggi».
/ Il 27 novembre, con un post su FB, interviene Gaetano Amatruda: “” … Lui è il professore Severino Iesu, questa sera ho sentito le sue riflessioni nel corso di un convegno ottimamente organizzato dall’Associazione Libertà e Diritti. Iesu è un Gigante, ha raccontato la sua ‘rottura’ con il Ruggi. Guidava la Struttura Complessa di Cardiochirurgia d’Urgenza di Salerno, ha ereditato e rilanciato l’attività del Professore Di Benedetto. La sua squadra aveva fatto della Torre Cardiologica di Salerno, recuperando una grande tradizione, una eccellenza nazionale. Primati non contestabili in Italia, riconoscimenti da tutto il Mondo. Riferimento della comunità internazionale e chi sostiene il contrario si muove fra la malafede e l’idiozia. Con il suo stile, garbato e strutturato, ha ripercorso le strane vicende dello sdoppiamento del suo reparto, le azioni volte a favorire alcuni per danneggiare lui, la volontà folle e ragionata di smontare un fiore all’occhiello della sanità campana. Ha raccontato il sogno distrutto che ora vive, con risaltati incredibili e straordinari, lontano da Salerno. Chi è chiamato in causa, autore della operazione delinquenziale, ha il dovere di rompere il silenzio meschino e dire qualcosa. Chi ama Salerno, chi si preoccupa della salute dei salernitani ha il dovere di pretendere chiarezza.
E infine ecco arrivare sulla scena Mario Polichetti, il 28 novembre 2023, con un comunicato stampa diffuso a tutte le testate giornalistiche locali: “… Riconosco l’importante contributo del dottor Iesu alla Cardiochirurgia del Ruggi e il suo ruolo di rilievo … È essenziale evitare generalizzazioni che possano ledere l’immagine dei professionisti che lavorano con dedizione in questa istituzione … Capisco che il dottor Iesu abbia affrontato sfide importanti durante la sua esperienza al Ruggi, ma è fondamentale evitare di generalizzare. Le difficoltà sono state affrontate con impegno e professionalità. Gli operatori del Ruggi meritano rispetto per il loro contributo quotidiano a favore della salute della comunità salernitana. Chiamiamo tutti a collaborare per il bene del Ruggi e dei suoi operatori sanitari … Con la perdita del dottor Iesu, l’Azienda Universitaria ha perso un luminare nel suo campo, ma ora è importante non attaccare coloro che continuano a dare il massimo per questa Azienda“.
Tutti e tre partono d un assunto sbagliato, quello che ho ampiamente descritto sulla nascita della seconda cardiochirurgia e sul pensionamento di Iesu; ma almeno Polichetti cerca di avvinarsi più degli altri alle verità.
Per il resto va semplicemente detto che il prof. Severino Iesu è stato un personaggio che ha saputo rimanere sulla cresta dell’onda della furiosa battaglia politica che ha tenuto banco per tutto il 2023 ed anche per qualche anno in precedenza. Adesso, glielo auguriamo, lo aspettano successi ancora più clamorosi di quelli già raggiunti con la “sua Torre del Cuore”.
Fortunatamente la Torre del Cuore è ancora lì, ferma e pennellata come fosse una sorta di totem della sanità salernitana; non è crollata e non si è neppure svuotata, non ha registrato particolari sconvolgimenti o capovolgimenti, chi è andato via lo ha fatto o per pensionamento maturato o a pochi mesi dal pensionamento; e quelli che sono rimasti, quasi tutti, stanno ricominciando ad inanellare nuovamente successi su successi.