da Pietro Cusati (giurista-giornalista)
E’ stato pubblicato l’atto di indirizzo politico- istituzionale per il 2024, volto ad indicare le priorità politiche che il Ministero della Giustizia intende realizzare nel corso del 2024, in linea con il bilancio di previsione e, nel contesto europeo, in relazione ad un efficace impiego delle risorse messe a disposizione dal PNRR. Il Ministero della giustizia vuole affermare sempre più il concetto della giustizia come servizio alla collettività, attraverso la migliore organizzazione della struttura amministrativa di supporto all’attività giurisdizionale, nell’interesse degli utenti finali. La vicinanza dell’amministrazione Giudiziaria agli uffici si sostanzierà in tre fondamentali attività: a) ascolto delle criticità operative e predisposizione di circolari esplicative sugli interventi normativi; b) monitoraggio delle attività amministrative gestite sul territorio al fine di razionalizzare, tra le altre, le spese di giustizia, nell’ottica di efficientamento del servizio; c) circolazione delle informazioni tra gli uffici e diffusione delle buone prassi adottate da taluni di essi per semplificare l’attività e proporre soluzioni organizzative adeguate agli standard di performance raggiungibili.In particolare, sarà perseguito il miglioramento dei livelli di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, al fine di fornire un concreto ausilio all’attività degli uffici giudiziari, fornendo agli stessi risposte tempestive, corrette, chiare ed esaurienti e diramando tempestivamente circolari interpretative in occasione dell’entrata in vigore di nuove disposizioni in materia; sia alle circolari che alle risposte verrà data massima pubblicità, anche mediante la raccolta e la pubblicazione degli atti di maggiore rilevanza generale sul “Foglio di informazione della direzione generale della giustizia civile”, nell’ottica della massima trasparenza dell’azione amministrativa.Con l’obiettivo di fornire un servizio efficiente anche dal punto di vista della sostenibilità economica per il Paese, sarà perseguita la razionalizzazione delle spese di giustizia, mediante diffusione agli uffici giudiziari di istruzioni operative e monitoraggio dell’andamento della spesa, nel complesso e con riferimento ad alcune voci di costo più rilevanti, soprattutto in materia di intercettazioni di comunicazioni e conversazioni e di patrocinio a spese dello Stato; al contempo, sarà perseguito anche l’obiettivo della tempestiva utilizzazione delle risorse disponibili e della promozione di interventi diretti sia al reperimento di fondi necessari a far fronte ad esigenze di spesa superiori agli ordinari stanziamenti di bilancio, sia di carattere normativo che possano contribuire alla razionalizzazione della spesa stessa.Massima attenzione sarà riservata anche al profilo delle entrate, coltivando tutte le fasi dell’attività di recupero di somme dovute all’Amministrazione a seguito di sentenze di condanna della Corte dei conti nei confronti di magistrati, funzionari e ausiliari dell’ordine giudiziario.Sarà, inoltre, assicurata la massima tempestività dell’azione amministrativa nel soddisfare le istanze degli utenti, in particolare per quanto attiene al rimborso della spesa ex lege Pinto e al ristoro garantito dal Fondo imputati assolti.L’ottica della vicinanza dell’amministrazione centrale agli uffici giudiziari presenti sul territorio e dell’efficienza delle prestazioni, anche dal punto di vista economico, si riflette pure sul servizio ispettivo, che consoliderà nuove forme di interlocuzione tra magistrati ispettori generali e capi degli uffici e perfezionerà, mediante valorizzazione delle attività di verifica remotizzabili, un metodo di lavoro che consentirà di limitare la durata dell’attività ispettiva e le relative spese, nonché di aumentare le sedi ispezionate, per un migliore monitoraggio nel tempo.A sostegno dei soggetti più vulnerabili, si continuerà a dare impulso alle molteplici iniziative a tutela delle vittime di reato, in particolare di violenza di genere, e a protezione dei diritti ed interessi delle persone fragili, anche in sinergia con gli altri attori istituzionali.