Un obiettivo da perseguire per valorizzare le preziose risorse a Sud di Salerno

dal prof. Nicola Femminella (giornalista – scrittore)

Prof. Nicola Femminella

34 sono i paesi presenti nei comprensori di Alburni, Cilento, Golfo di Policastro, Vallo di Diano, inseriti nel vasto territorio a sud di Salerno, che hanno qualche pertinenza con l’archeologia. Sono zone costiere del basso Tirreno, piccoli borghi disposti sugli Alburni e sulle colline del Cilento con riferimento Vallo della Lucania, località con un numero di abitanti leggermente maggiore nella pianura di Diano. Una antologia di borghi suggestivi e carezzevoli, anche se qualche vuoto è da coprire.

Le comunità che li abitano aspettano da anni che la viabilità di collegamento tra i paesi migliori. In particolare guardano alla strada del Basso Calore, che permetterà loro di uscire dall’isolamento, se intralci vari cesseranno di impedirne l’ultimazione; chiedono che inizino i lavori per la costruzione della strada del Parco per sviluppare lo spirito collaborativo tra i paesi che ne fanno parte; si auspica una arteria da percorrere per avvicinare i paesi dell’Alento a Battipaglia con tempi di percorrenza decenti e annullare l’onnipotenza degli autovelox in agguato. Anche la viabilità minore necessita di interventi, perché l’orografia dei tratti collinari li richiede.

In molti paesi le scuole vengono accorpate, le caserme dei carabinieri diminuiscono, gli uffici postali limitano il servizio da erogare e gli ospedali denunciano ogni giorno carenze di personale medico e infermieristico, con pazienti che ricorrono agli ospedali del Nord o alla medicina privata. Il tutto, insieme al lavoro che manca, è parte integrante, causa prima del fenomeno dello spopolamento delle nostre contrade, che si mostra cupo e minaccioso sulle nostre famiglie per i ragazzi che partono verso altre destinazioni. Si fanno previsioni allarmanti per il numero di abitanti che lasceranno le regioni del Sud nel prossimo decennio. In questo quadro desolante, spesso la speranza in una ripresa socio-economica vacilla e lo sconforto turba la serenità cercata da tutti noi, che vorremmo i giovani inserite in una società costituita più generosa verso le loro aspettative. Per tale motivo, allorquando compare uno spiraglio di luce, seppure un piccolo segnale, un accenno incoraggiante, il cuore gioisce e compare anche una sorta di ottimismo. Lo si è rilevato venerdì, 22 u.s. nell’aula consiliare di Roccadaspide assieme ai Sindaci o i loro delegati di Castelcivita, Aquara, Sacco, Corleto, Albanella, Postiglione e Roccadaspide, convenuti, su invito del Sindaco di Roccadaspide, avv. Gabriele Iuliano.

Ma diamo notizia dell’intera iniziativa progettuale che giustifica il raduno.

Da più di un anno, come più volte riportato su questa testata, si è avviato un progetto importante portato avanti dall’Associazione dei Comuni del Cilento Centrale (AS.CO.CI.)

Esso si articola su due filoni di attività strettamente interrelati.

Una prima attività, svolta dal sottoscritto e dalla prof.ssa Giusy Rinaldi, portata ab initio a conoscenza del Presidente delle Aree Interne on. Michele Cammarano e da lui condivisa, è finalizzata alla realizzazione di un programma di “Valorizzazione del patrimonio archeologico del Cilento ai fini culturali e turistici come “rete interna dei luoghi e delle storie”. Un disegno complesso e ambizioso, che si propone di sviluppare la collaborazione tra i paesi dei quattro Comprensori, sedi di siti archeologici, (forse saranno più dei 30 previsti in seguito a richieste pervenute e ulteriori studi di ricerca effettuati), per costruire una offerta turistica da parte delle nostre zone interne e costiere di rilevante pregio da far conoscere in tutta Europa, consapevoli che una fetta del 30,35% del turismo diretto in Italia è mosso dal gran valore dei nostri patrimoni storici e culturali. E il Cilento tutto in Italia è ai primi posti per giacenze archeologiche venute alla luce tramite eminenti archeologi, a cominciare dai proff. Mario Napoli, Maurizio Gualtieri, Antonella Fiammenghi ed altri. Un dato spesso ignorato che ha impedito finora di ritenerlo uno strumento concreto e funzionale, decisivo per lo sviluppo socio-economico delle nostre Terre. Paestum ha riempito di sé e da sola gli amanti dell’archeologia giunti numerosi da queste parti per circa due secoli.

Al riguardo abbiamo rilevato tutti i luoghi nei quali sono musealizzati i reperti e manufatti archeologici rinvenuti ed è stato attivato il censimento di quelli nei quali sono stati effettuati rilievi di superficie per individuare aree con resti certi delle epoche passate, lontane e vicine, unite a quelle nelle quali sono in atto campagne di scavo e raccolta di reperti, ad opera di Università e della Soprintendenza di Salerno, interessate a compiere il loro studi. E’ pure iniziato il processo per individuare, fuori dalle nostre zone, i Musei provinciali e nazionali, nei quali si trovano reperti e materiali vari recuperati nei nostri borghi, e lì giacenti, spesso nei depositi colmati oltre la capienza, che potrebbero compiere il percorso inverso, se saremo in grado di esporli e tutelarli in una logistica adeguata.

 

Un’altra iniziativa, avviata parallelamente fin dal 2022 dal prof. Renato Di Gregorio per conto dell’AS.CO.CI. è servita par attivare il processo finalizzato ad ottenere dal Consiglio d’Europa l’accreditamento della Via dei Focei come “Percorso Culturale europeo” che unisce Ascea e il Cilento a Foça, l’antica città greca Focea, ora in Turchia, ma che coinvolge anche Aleria (Corsica), Nizza e Marsiglia (Francia), L’Escala (Spagna), città fondate dai Focei nel VI secolo a.C.  L’iniziativa è a buon punto, essendo nel frattempo già posti in essere e in stato avanzato i contatti necessari con gli attori interessati dei vari Paesi, dopo il gemellaggio e lo scambio di visite tra Ascea e Foça, gli incontri in video call avvenuti in questo anno.  L’obiettivo perseguito è quello di inserire il patrimonio archeologico dei quattro Comprensori in un contesto più ampio, di valenza europea, rendendolo più conosciuto e quindi più apprezzato e scelto come meta turistica. Ciò consentirà al nostro territorio di stabilire accordi, relazioni, progettualità su temi comuni che l’Europa, oltre che l’Italia, è disposta a finanziare.

Il progetto complessivo alimentato dalle due iniziative è seguito con attenzione dagli enti comprensoriali, dalla provincia di Salerno e dai ministeri della Cultura e del Turismo che hanno espresso condivisione e disponibilità perché giunga a buon fine. In particolare l’on. Michele Cammarano e l’Assessore al Turismo della Regione Campania, il prof.  Felice Casucci, che finora hanno seguito con vivo interesse e spronato lo sviluppo del programma, stanno assicurando un appoggio concreto per un obiettivo destinato a incidere concretamente sulle iniziative da intraprendere, perché questo vasto territorio possa conoscere una fase concreta di crescita e sviluppo socio-economici e culturali. L’intento è quello di valorizzare le immense e pregevoli risorse che possediamo per utilizzarle ai fini di uno sviluppo possibile a tutto campo.

Naturalmente gli Amministratori valutano che il programma complessivo previsto debba essere alimentato con risorse economiche dedicate, finalizzate e durature almeno per un triennio.

Ciò è stato ribadito dal Presidente di AS.CO.CI , l’avv. D’ Angiolillo nell’audizione organizzata dall’on. Michele Cammarano il  29 novembre scorso, nella sala del Consiglio Regionale, nel corso della quale abbiamo sottolineato l’importanza che i Comuni esprimano concretamente una richiesta formale collettiva in tal senso impegnandosi,  allo stesso tempo, nel creare un’ offerta turistica unitaria e valevole, perché essi possano inserirsi, uniti e coesi, nel circuito delle mete turistiche che ogni anno contano milioni di visitatori.

Quest’anno il brand Cilento ha visto crescere il richiamo che esercita su tour operator e gruppi di turisti che desiderano trascorrere una vacanza di qualità, per cui sono da incoraggiare i progetti che vanno nel giusto verso.

I sindaci interessati stanno completando il processo di formalizzazione degli atti deliberativi con i quali certificare l’adesione al progetto e già 27 hanno sottoscritto il documento che contano di presentare a breve ai referenti regionali. Sul sito web https://www.associazionedeicomunidelcilentocentrale.it/progetto-turismo-archeologico-europeo.htm si legge lo stato di avanzamento del progetto e si vedono pure i volti della maggior parte dei firmatari.

L’aspetto significativo della riunione a Roccadaspide, oltre che per l’entusiasmo e lo spirito di servizio mostrato verso i propri amministrati dai Sindaci degli Alburni riuniti per sostenere il progetto, è dato dal fatto che essi hanno cominciato pure a convenire su azioni parallele di completamento del progetto secondo il modello dell’Organizzazione Territoriale indicato nel documento: l’allargamento delle Convenzioni esistenti alle Scuole, la formazione di personale specializzato per guidare il turismo di qualità sui luoghi, il coinvolgimento delle intere comunità per il perseguimento di un’accoglienza distintiva e di qualità secondo la Convenzione di Faro, l’adesione ad itinerari culturali europei già esistenti, come quello della “Via degli Ulivi”, il censimento delle imprese giovanili che si vanno costituendo nel territorio ad opera di giovani che ritornano nella propria terra, già intrapreso dall’on. Cammarano nella qualità di Presidente delle Aree Interne.

 

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