Aldo Bianchini
SALERNO – Si vota di nuovo, ancora una volta inutilmente per un Ente che dalla riforma Delrio in vanti è diventato sempre più impalpabile ma, comunque, sempre più appetibile; quasi come se fosse un vetrina elegante in cui esibire il proprio orticello di potere. Meglio ancora sarebbe dire come una cristalleria dove è diventato davvero difficile muoversi senza rompere pezzi pregiati mantenuti in quel posto e in quella posizione soltanto per rispondere “yes” al padrone assoluto di quella che ormai potremmo chiamare “la confraternita” dove poter entrare per riposare per sempre in pace.
Una elezione inutile, quindi, quella che per tutta la giornata di oggi sarà celebrata nei fastosi saloni di Palazzo Sant’Agostino dove un tempo avevano diritto ad entrare, con suffragio popolare, soltanto chi veniva da una lunga scuola di militanza politica e ambiva ad un posto in quello che era considerato un trampolino di lancio verso mete più ambite; oggi con qualche losco figuro ci arrivano tutti quelli che, come per il resto della politica contemporanea, hanno disponibilità economica o una chiara dimistichezza con il mestiere del compromesso di bassa lega nell’ottica di un clientelismo sfrenato, quasi da “porta a porta”.
Vince chi promette di più e meglio; e i patti incrociati tra sindaci – assessori e consiglieri comunali non si contano: “se io dò a te, tu cosa dai a me”, sembra essere questo il ritornello infernale che rimbomba da palazzo municipale a palazzo municipale fin dentro le segrete stanze del palazzaccio dove ha sede la Provincia di Salerno.
Una elezione inutile, almeno come risultato finale, perchè da due lustri non c’è più speranza per il centro destra incapace di conquistare le amministrazioni locali, tutte “devote” nei confronti di “San Vincenzo da Ruvo del Monte” il cui tempio viene rivisitato almeno una volta all’anno con una processione che non eguali nel resto della Nazione.
Del resto lo ha fatto intendere lo stesso on. Piero De Luca nel suo intervento in conferenza stampa nei locali di Via F. Manzo a Salerno –a margine dell’incontro voluto e tenuto (insieme ad Enzo Luciano ed al presidente Franco Alfieri) con i 16 candidati della lista DEM—quando ha messo giustamente al centro del problema la quantità, non certamente la qualità, della nuova scontata vittoria:
- Abbiamo voluto questo incontro con i candidati – spiega il deputato dem Piero De Luca – perché è indispensabile rieleggere un numero in grado di dare forza e sostegno all’amministrazione e al presidente Alfieri, siamo in attesa di una riforma che purtroppo la Destra non è riuscita a completare, ma nel frattempo avremo da portare avanti interventi importanti di viabilità, edilizia scolastica, infrastrutture
Ha perfettamente ragione sul primo punto il deputato dem, non certamente sul secondo. Difatti se è vero che, anche per la ristrettezza dei tempi, il centro destra non è riuscito a completare l riforma elettorale per le provincie, è assolutamente certo che il colossale disastro l’ha compiuto dieci anni fa soltanto il centro sinistra con la scellerata rielaborazione delle Provincie italiane.
Da Lui, Piero De Luca, intellettualmente onesto mi sarei aspettato anche questa precisazione; ne avrebbe guadagnato in credibilità politica.
Comunque, Si vota oggi, mercoledì 20 dicembre, dalle 8 alle 20, nel seggio costituito a palazzo Sant’Agostino. Alle urne si recheranno 2.014 amministratori del territorio provinciale, come previsto dalla legge Delrio, che eleggeranno 16 consiglieri. In corsa 87 candidati distribuiti nelle sette liste: Fratelli d’Italia-Giorgia Meloni, Uniti per la Provincia, Azione con Calenda (novità della tornata 2023), Partito Socialista Italiano, Forza Italia Berlusconi/Lega Salvini Premier/Noi Moderati, PD e Campania libera.
E i rappresentanti del Vallo di Diano, dove l’imperante deluchismo ha speso molte promesse e mantenuto pochissimo, cosa faranno ?
Difficile pensare ad un cartello unico (destra e sinistra) di vigorosa protesta come ho suggerito ieri, i tempi diranno che erano stretti; da qui l’amara constatazione che ancora una volta si recheranno in massa e in gita sociale a Salerno (semmai con i gigli in mano) per votare, come pecore sospinte verso l’ovile, i personaggi e i personaggetti indicati dai due “gran visir” della politica nostrana: De Luca e Cirielli.
E tutto rimarrà come prima.