Mercoledì 6 Ottobre alla Sala Pier Paolo Pasolini si è celebrata la terza edizione del Premio Nazionale per il Teatro a Carmine Giannella, premio dedicato all’omonimo organizzatore teatrale e produttore, venuto a mancare nel 2019. Il premio è stato ideato dal regista Pasquale De Cristofaro nel 202
Con la presenza di stampa e di esponenti politici, la premiazione, organizzata e promossa da Teatro Pubblico Campano e in collaborazione con “Corpo Novecento”, ha visto premiati Manlio Santanelli e Don Aniello Manganiello.
Manlio Santanelli è uno degli esponenti del nuovo teatro napoletano e i suoi testi sono tradotti ancora oggi in Europa: dopo aver lavorato per 18 anni nella Rai debutta a teatro con «Uscita d’emergenza» nel 1981. Da lì una carriera teatrale costellata di successi e collaborazioni famose, come quella con Massimo Ranieri in «Pulcinella», piéce diretta da Maurizio Scaparro. Santanelli è stato premiato per via del suo rigore teatrale applicato nelle sue messeinscena.
Don Aniello Manganiello è uno dei tantissimi preti che lotta quotidianamente contro la malavita organizzata; è stato dal 1994 al 2010 prete a Scampia, uno dei quartieri più difficili di Napoli e ha continuato a lottare per togliere i giovani dalla strada della delinquenza e far percorrere loro quella della legalità.
Dopo i saluti di indirizzo di Pasquale De Cristofaro, dell’artista Enzo Bianco e del Prof. Alfonso Amendola dell’Università degli Studi di Salerno, Manganiello ha conversato del suo impegno civile, narrato anche nel suo libro «Gesù è più forte della camorra», davanti al pubblico attraverso un dialogo fatto con il giornalista Andrea Manzi, mentre Santanelli ha dialogato con Mariano D’Amora, Professore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e autore di numerose monografie e saggi sul teatro.
A Don Manganiello e a Santanelli sono stati consegnati dei premi di ceramica, creati da Enzo Bianco.
Vincenzo Mele