IL RAGU’: da Eduardo a Tommaso a Squadrilli e D’Amore … passando per l’eredità di “Nonna Rosetta”

 

Aldo Bianchini

L'on. Tommaso Pellegrino al centro della foto dopo la conferenza stampa in Regione

SALERNO – Qualche giorno fa su questo giornale è stata pubblicata, con ampio risalto, la notizia inerente la proposta di legge (con tanto di conferenza stampa insieme all’assessore regionale Nicola Caputo ed ai componenti di “Casa  Surace” della compianta “nonna Rosetta”) avanzata dall’on. dr. Tommaso Pellegrino (Italia Viva) in sede regionale per l’istituzione di una giornata dedicata al “ragù napoletano”.

La notizia, ovviamente, è stata pubblicata anche da altre testate giornalistiche ma è rimasta ferma al comunicato diffuso dall’ufficio stampa del consigliere regionale; un approfondimento è assolutamente necessario anche perché la notizia in se è portatrice di una assoluta novità politica che, per la prima volta, partendo dal ragù napoletano chiama in causa l’intera regione Campania che sul ragù e dentro il ragù ha creato tante e diverse ramificazioni (a cominciare dal ragù di Nonna Rosetta) in grado di mettere in competizione, e quindi di unire, le tante zone territoriali regionali e provinciali.

Qualcuno alla notizi della proposta della “giornata del ragù” ha anche sorriso, se non turato il naso, definendola con molta superficialità un’iniziativa che lascia tempo al tempo.

Non è così, e lo dimostra il fatto che l’attento on. Pellegrino è riuscito in un colpo solo a far discutere tutta la Regione sull’efficienza e l’efficacia del ragù; insomma Pellegrino è riuscito non solo ad entrare nel cuore di tutti i napoletani veraci, ma a sollevare una sana competizione regionale facendo leva sulla notorietà della famosa “Casa Surace” che in fatto di ragù, grazie alla compianta Nonna Rosetta ne sa una più del diavolo.

E non finisce qui; l’on. Pellegrino (come giustamente ha scritto il giornalista dr. Pietro Cusati (segretario della Associazione Giornalisti Amici del Vallo di Diano) ha indirettamente richiamato in causa anche il grande Eduardo De Filippo che sul ragù ha scritto opere immense:

  • ’Mi vuoi insegnare come si fa il ragù? Più ce ne metti di cipolla più aromatico e sostanzioso viene il sugo. Tutto il segreto sta nel farla soffriggere a fuoco lento. Quando soffrigge lentamente, la cipolla si consuma fino a creare intorno al pezzo di carne una specie di crosta nera; via via che ci si versa sopra il quantitativo necessario di vino bianco, la crosta si scioglie e si ottiene così quella sostanza dorata e caramellosa che si amalgama con la conserva di pomodoro e si ottiene quella salsa densa e compatta che diventa di un colore palissandro scuro quando il vero ragù è riuscito alla perfezione”.

Ed ancora l’iniziativa di Pellegrino ha scosso anche il mondo dell’arte che con opere pittoriche ha creato nientemeno che il “Vesuvio di Ragù” a due mani da parte del critico d’arte salernitano Luca Cantore D’Amore e da Gian Andrea Squadrilli divulgatore della cultura culinaria con Italy Food Porn e pioniere dei social network nell’ambient food.

Insomma, come dire, quella che qualcuno voleva far passare per una cavolata nel giro di pochi giorni ha ripagato l’on. Tommaso Pellegrino con una diffusione dell’iniziativa inerente la “giornata regionale del ragù”; e questo in termini di intelligenza politica se si pensa che dalle pagine de Il Mattino ha plaudito anche il noto giornalista enogastronomico Luciano Pignataro.

 

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