da Pietro Cusati (giurista – giornalista)
Diritto penale simbolico? Irrazionale moltiplicazione delle fattispecie di reato e l’aggravamento delle pene, in violazione anche del principio di offensività e di proporzionalità? Con il recente pacchetto sicurezza approvato dal Governo,secondo Il Presidente dell’Unione delle Camere penali Avv. Francesco Petrelli , si prosegue nella introduzione di nuove fattispecie di reato, nell’inasprimento delle pene per i reati già esistenti, nella previsione di vincoli nel giudizio sul bilanciamento delle aggravanti, nella limitazione dei benefici penitenziari .Il Ministro della giustizia On. Carlo Nordio, in più occasioni, ha assunto precisi impegni, a partire dalla revisione della geografia giudiziaria,riapertura dei Tribunali,come per esempio il Tribunale di Sala Consilina,unico caso in Italia accorpato ad un Tribunale fuori regione e,fuori Corte di Appello,la separazione delle carriere dei magistrati ed altro ancora. Tali impegni mirano ad un’ intento deflattivo dei processi in danno delle categorie di soggetti più deboli sottoposti a procedimento penale che, spesso, sono poste nella condizione di non potere accedere ai successivi gradi di giudizio. L’Unione delle Camere penali ha deliberato lo stato di agitazione, ed ha richiesto al Ministro della Giustizia un incontro al fine di esporre la propria contrarietà agli ultimi interventi di riforma e per trattare i temi più urgenti attinenti agli interventi correttivi in materia di processo penale. Secondo i penalisti il pacchetto sicurezza fa leva sul sentimento di insicurezza strumentalmente diffuso nella collettività, pur a fronte di una ormai costante e significativa diminuzione dei reati, che dura ininterrottamente da circa trent’anni e che ci colloca tra i paesi più sicuri d’Europa. L’unione delle camere in un documento sottolineano che : ‘’Affidare al sistema repressivo penale la soluzione di ogni situazione di conflitto sociale, anziché percorrere la strada dell’incremento degli strumenti di prevenzione e della riduzione delle cause di disagio sociale che generano quei fenomeni criminali, finisce con l’alimentare una irrazionale domanda di punizione e con l’incrementare un sistema carcero centrico produttivo di sovraffollamento e di inaccettabili condizioni di vita, incompatibili con ogni forma di rieducazione, a loro volta causa dell’aumento del fenomeno della recidiva’’. Gli avvocati penalisti Governo ad ‘’Una riflessione sulle condizioni di degrado e abbandono in cui versavano molti degli istituti penitenziari“. Per il Presidente dell’UCPI Avv.Francesco Perelli,di particolare gravità, risulta essere la cancellazione del differimento obbligatorio della pena per le donne incinte o madri di prole in tenera età e la previsione di detenzione delle stesse negli istituti a custodia attenuata per detenute madri, luoghi evidentemente incapaci di gestire le più elementari urgenze sanitarie, la cui limitatissima presenza sul territorio,4 in tutta Italia, rischia di confinare dietro le sbarre ordinarie dei penitenziari femminili le madri ed i loro neonati, detenuti senza colpa.