SANITA’: assalto all’arma bianca contro il Ruggi … medici e infermieri idioti e sindacalisti scrocconi ?

 

Aldo Bianchini

Dr. Vincenzo D'Amato - direttore generale Ruggi

SALERNO – I titoloni sprecano soprattutto sui giornali locali, gli interventi di personaggi motivati soltanto da congetture ideologiche senza senso, ex magistrati che invocano la “ricerca delle prove” (che loro non sono stati cpaci di trovare quando erano in servizio), politici di destra che si affannano ad attaccare tutto e tutti del mondo della sanità, politici di sinistra che cercano di ridicolizzare quelli di destra mettendola solo sul piano di una battaglia politica, ed infermieri (forse in odore di pensione) che si ergono a paladini della buona sanità soltanto quando il caso esplode  a livello nazionale a causa delle immagini messe in onda su La/7 che molto giustamente il direttore generale del Ruggi dr. Enzo D’Amato ha definito “strumentali e datate”, ancorchè registrate da personale interno all’azienda che (aggiungo io) invece di denunciare subito alla stessa azienda e collaborare per la risoluzione invia spocchiosamente le  immagini stesse a chi palesemente può ingigantirle e strumentalizzarle.

Io, da operatore della informazione salernitana, mi sarei sentito (come mi sento) particolarmente toccato dalla scelta e non avrei mai e poi mai pubblicato una intervista di quell’infermiere che sul piano etico è traditore due volte: verso l’azienda e verso la stampa salernitana. Bella roba, e nessuno che mette in rilievo il danno immenso che quell’infermieri “eroe” ha prodotto all’immagine del Ruggi, ai suoi operatori ed a tutta la città che già nel 2015 dovette sopportare un’altra azione giudiziaria insulsa contro ben ottocento operatori sanitari.

Ma ormai così è, e la canea arrabbiata cerca di assalire all’arma bianca l’intero pianeta della sanità pubblica cittadine e provinciale che nella stragrande maggioranza dei suoi operatori (medici e infermieri) è professionalmente preparata e organizzativamente efficiente.

Le critiche politiche, pur nella loro legittimità non c’entrano assolutamente niente con il paziente legato sul lettino; le aggressioni generalizzate contro il direttore generale D’Amato, colpevole di tutto soltanto perché identificato come uomo di De Luca, mi sembrano assolutamente strumentali e senza senso.

Nessuno, però, che dice la verità vera sul problema reale della sanità pubblica (problema che si registra a Salerno come a Milano, a Zurigo come a Boston) che consiste in un’unica e logica considerazione: nel mondo della sanità, così come in tutti gli altri mondi, ci sono medici idioti così come ci sono infermieri idioti; contro i quali è difficilissimo combattere e vincere se non si comincia a licenziare in tronco pur nella consapevolezza che ci può essere qualche magistrato (anche in quel mondo ci sono degli idioti) che d’imperio rimette in servizio gli idioti.

Ho letto di gente in contenzione sui lettini, di pazienti in attesa per ore nei locali del pronto soccorso senza che nessuno li degni di uno sguardo (da qui gli eccessi per le aggressioni fisiche a medici e infermieri), di qualcuno con un braccio bruciacchiato, e tante altre cose ancora.

E che dovrei dire io che ho dovuto assistere in maniera brutale allo sfratto di mio fratello (ancora vivo ma totalmente inabile) ricoverato d’urgenza nella Stroke-Unit annessa al reparto di neurologia (al quinto piano della palazzina “C-D” della cittadella sanitaria di San Leonardo) che fu letteralmente buttato fuori dl Ruggi, mentre imperversava un violento temporale, solo perché voleva essere trasferito a Roma contro la volontà dei medici; o dell’altro mio fratello (deceduto) ricoverato ed operato al Curteri che, implorante chiese al medico di non essere dimesso perché non poteva deambulare, e si sentì rispondere “Ma noi non vi abbiamo operato alle gambe”.

In quelle due circostanze ho capito che ci sono medici e infermieri idioti.

Una sola cosa rimprovero duramente a chi gestisce la sanità pubblica; spesso leggo di inchieste (come ha fatto il dg D’Amato nel suo preciso comunicato stampa) a carico di personale sanitario; non leggo mai l’esito di queste inchieste.

Come quella (anticipata da “leCronache.it” l’8 novembre 23) che ha preso il via a carico di alcuni dipendenti ASL (con un paio di sindacalisti coinvolti) che attraverso false certificazioni avrebbero ottenuto scatti economici e di carriera; sembrerebbe che i due sindacalisti ricoprono cariche dirigenziali nelle rispettive segreterie provinciali. Se vero è l’ennesimo colpo ferale all’immagine ed alla credibilità della sanità pubblica.

Ma ritornando alle inchieste interne sia della ASL che dell’AOU ne ricordo una per tutte; tredici anni fa, nell’agosto 2010, scoppiò lo scandalo di un medico (della nostra ASL) specialista-patologo in accertamenti diagnostico-oncologici, lavorando tra Eboli, Polla e Sapri avrebbe incassato oltre 1.700 euro al giorno per un totale complessivo di circa  800mila euro in un anno; gli esiti di quell’inchiesta non sono mai stati resi pubblici e, forse, quel medico ha continuato a fare i suoi affari, semmai dimostrandosi anche scostante e scostumato con l’utenza per il fatto di non poter perdere tempo a discapito dei suoi lauti introiti; e venne anche premiato nel corso di un manifestazione del 24.03.18 organizzata dall’Ordine dei medici. Di quell’inchiesta avvita da una commissione interna, presieduta dal dr. Mimmo Della Porta, non si è saputo più niente; quasi come se la vicenda fosse riconducibile in un affare di famiglia.

 

 

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