ANIELLO SALZANO: poter scegliere i propri rappresentanti, questa la vera riforma

Prof. Aniello Salzano

A dirla tutta, ho molta più fiducia nei nostri Padri Costituenti che negli attuali estensori della revisione della Carta Costituzionale. Ogni volta che negli ultimi decenni si è tentato di modificarla, sono venuti fuori enormi pasticci e il caos. Soprattutto perchè dalle sue riforme le forze al governo hanno in alcuni casi volutamente trarre un vantaggio, guardando all’immediato e non in prospettiva e al futuro.

Nessuno discute dell’opportunità di varare riforme capaci di dare stabilità ai Governi e al Paese, mai però a discapito della democrazia e dei diritti dei cittadini. Infatti è da molti anni che se ne discute e molte Commissioni bicamerali sono state create ad hoc, con il beneplacito di tutte le forze politiche presenti in parlamento. Senza però mai trovare le soluzioni e gli accordi necessari per procedere.

L’on. Meloni, con molta enfasi e tanta retorica, ha dichiarato che occorre procedere alla madre di tutte le riforme. Incominciasse allora restituendo ai cittadini la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti al Parlamento, che attualmente vengono selezionati dai Segretari di Partito unicamente per la “fedeltà al capo” e in base ad altri criteri ugualmente discutibili. Questa davvero sarebbe la “madre di tutte le Riforme”. Quella che ha invece in mente lei e che ha presentato al Consiglio dei Ministri, rischia di provocare uno scontro anche aspro nel Parlamento e nel Paese, e finisce con il distruggere l’equilibrio tra i poteri, di alterare i rapporti tra l’esecutivo ed il Parlamento, di dare al Presidente della Repubblica un ruolo di “passacarte” o di  “soprammobile”.

L’elezione diretta del Premier, che non è prevista in nessuna nazione democratica dell’occidente, è la più grande sciocchezza che si possa pensare di fare e che di sicuro gli Italiani, se chiamati ad un voto referendario, bocceranno. Del resto è già avvenuto in un recente passato. Pensare di eleggere il Premier con il  voto popolare, e il Presidente della Repubblica con il voto dei parlamentari in seduta comune, significa provocare “un conflitto permanente”, in quanto uno è legittimato dal voto dei cittadini e l’altro invece no. Ma poi qualcuno ci dica quanti voti deve raccogliere l’eventuale Premier eletto dal popolo ! Per il momento si sa solo che il 55% dei seggi va assegnato al vincitore. Tutto il resto si rinvia ad una legge elettorale che verrà ! L’ennesima legge elettorale ! Si è perso il conto di quante ne siano state fatte negli ultimi decenni….

Insomma non occorre conoscere tanti altri dettagli per rendersi conto di quanto sia approssimativa e pasticciata la riforma in cantiere. Nel governo c’è il ministro leghista che per dimostrare di esistere vuole a tutti i costi “l’Autonomia differenziata”,  che spaccherebbe il Paese, creando un divario profondo tra il Nord e il Mezzogiorno, c’è la Meloni che vuole dimostrare agli italiani, soprattutto ai suoi elettori, di essere capace di rispettare almeno un impegno elettorale .

Vengo da una lunga storia che affonda le radici nella cultura popolare e cattolico democratica, per cui mi sento legato ad alcuni principi irrinunciabili: centralità del Parlamento, ruolo e funzioni di garanzia del Presidente della Repubblica, equilibrio tra i vari poteri dello Stato, cultura delle alleanze tra i partiti e rispetto del pluralismo.

Per concludere dico che si debbono fare senz’altro le riforme, perchè l’italia ne ha bisogno, ma evitando i pasticci. Con le riforme pasticciate si rischia soltanto di indebolire ulteriomente le Istituzioni e quindi il nostro Paese.

Aniello Salzano

 

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