scritto dal prof. Aniello Salzano il 31.10.23
per “Il Corriere del Mezzogiorno”
SALERNO – “Il PD non è nato come un partito di sinistra ma come sintesi delle diverse culture democratiche del Paese”. Lo ha dichiarato il Presidente De Luca nel corso della presentazione del suo libro “Nonostante il PD”. E’ vero, dal momento che esso nacque come “forza politica di centrosinistra”, capace di tenere insieme segmenti diversi della società in un Paese composito come il nostro. Che l’operazione non potesse però raggiungere l’obiettivo prefissato, “la sintesi delle varie culture”, molti l’avevano già previsto con largo anticipo. E tra questi anch’io, tanto è vero che non mi lasciai tentare e mi tenni lontano dall’adesione al nuovo soggetto, che ritenevo molto semplicemete una “fusione a freddo”. In verità non me ne sono mai pentito, e soprattutto oggi, alla presenza della dichiarazione del Governatore De Luca: “il PD ha raccolto il peggio del PCI e il peggio della DC”. Ho corso davvero un brutto rischio, essere inserito nel “peggio della DC” ! L’istinto mi ha salvato !Comunque De Luca ha ragione: un partito nasce per rappresentare istanze sociali, culturali, i bisogni della gente di cui essere espressione, per incarnare valori e un orientamento ideale. Ai più invece la nascita del PD è sembrata semplicemente un’operazione tattica ed elettorale, dando l’impressione che il vero collante fosse il potere, la conquista del “Palazzo”. Per cui è diventato il partito “mai nato”, come amava dire il compianto Ciriaco De Mita, che, tra l’altro, sottolineava “l’abbraccio utilitaristico” di culture che non avrebbero potuto mai integrarsi.Tanto premesso, ritengo che le dichiarazioni del Presidente De Luca preludano ad un suo tentativo di creazione di un blocco politico-elettorale in grado di assicurargli sia il terzo mandato che una riconferma a Palazzo Santa Lucia. Altrimenti non si comprenderebbero le sue intemerate sempre più frequenti e violente nei confronti del suo Partito e dei suoi dirigenti, tendenti a rendere con loro più inconciliabile l’appartenenza allo stesso Partito, sebbene continui a dichiarare che dal PD non andrà mai via.Per quanto mi riguarda sono del parere che De luca faccia bene a battersi per il “terzo mandato”. Del resto è da sempre nota la mia netta contrarietà alla legge che lo impedisce. Ritengo una violenza vietare all’elettore di decidere se riconfermare per la terza volta il proprio Sindaco o il proprio Governatore, nello stesso momento in cui in Parlamento siedono dai tempi di “Depretis e Giolitti” deputati decisi a tavolino unicamente dai Segretari di partito, senza che l’elettore abbia avuto ed ancora abbia la minima possibilità di poterli scegliere. Aniello Salzano – già Sindaco di Salerno