Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Grande festa ieri mattina 29 ottobre 2023 in loc. Caiazzano (sul confine tra i Comuni di Padula e Sassano); sono accorsi in tanti tra politici, amministratori e semplici cittadini, tutti insieme appassionatamente per spegnere le due candeline sulla torta gigante (appositamente donata da Peccati di Gola di Silla) in omaggio ai due anni di chiusura dell’utilissimo “Ponte Tanagro” (che Pellegrino ha ribattezzato come “Ponte Cusati” per sottolineare l’enorme impegno che il noto giornalista valdianese ha profuso fin dal primo momento nella battaglia per la riapertura dell’importante viadotto; Cusati che, tra l’altro, è stato anche artefice della calata di “Striscia” per un memorabile reportage video-giornalistico).
C’erano tutti, dicevo, a cominciare dai sindaci di Padula Michela Cimino (e dalla sua vice Caterina Di Bianco), di Sassano Mimì Rubino, di Monte S.G. Angela D’Alto, di Teggiano Michele Di Candia, di Sala Consilina Francesco Cavallone (anche nella veste di presidente della Comunità Montana), da quello di San Rufo Michele Marmo, di Buonabitacolo Giancarlo Guercio, di Sant’Arsenio Donato Pica, di Polla Massimo Loviso e di Atena Lucana Luigi Vertucci; assente giustificato il sindaco di Sanza Vittorio Esposito perché palesemente non interessato a mischiarsi con chi non riesce a risolvere l’annoso problema; presente anche Gaetano Spano (assessore Comunità Montana) e non potevano mancare i due consiglieri regionali di maggioranza avv. Corrado Matera e dr. Tommaso Pellegrino (rigorosamente elencati per ordine alfabetico).
Presenti anche alcuni rappresentanti della destra di governo: Carmine Amato (cons. prov. FdI), Giuseppe Ruberto (cons. prov. FI), Dante Santoro (cons. com. Salerno della Lega), Rosario Trotta (ex portavoce di FdI per Sassano ed ora della Lega), Francesco Bellomo (responsabile territoriale di FdI) ed altri non meglio identificati; dovevano anche arrivare il vice ministro degli esteri on. Edmondo Cirielli e il senatore Antonio Iannone ma l’attesa è stata inutile per impegni già assunti in precedenza.
I politici del centro sinistra tutti sul palco, quelli di centro destr doverosamente per terra.
Ed ecco che, tra scroscianti applausi dei politici presenti, arriva anche l’ospite d’onore: l’attuale presidente della Provincia Franco Alfieri (avvocato); e, sebbene invitato, non ha avuto il coraggio di presentarsi il suo predecessore Michele Strianese (ingegnere) che su precisa relazione tecnica chiuse materialmente il ponte nell’ormai lontano 29 ottobre 2021 e che in un memorabile incontro con i sindaci dell’epoca (quasi tutti gli stessi di ieri) ebbe a proclamare apoditticamente che il ponte sarebbe stato riaperto entro, e non oltre, il 31 dicembre 2022.
“Eccomi di nuovo qui cari sindaci, politici e cittadini votanti –dal palco prende la parola il presidente Alfieri– dopo 97 giorni dalla cerimonia della posa della prima pietra (avvenuta per finta il 25 luglio 23) per festeggiare non soltanto il secondo anniversario dalla chiusura ma, soprattutto, l’imminente conclusione dei lavori e per dirvi che noi vigiliamo e vigileremo con severità sugli accordi presi con la ditta esecutrice l’ATI Andreozzi srl e la ditta Salzano Carpentierie Metalliche srl, entrambe di Afragola (noto comune dell’entroterra napoletano dove la camorra è assolutamente sconosciuta); tutto è a buon punto e mancano soltanto 78 giorni per la riapertura fissata inderogabilmente al 16 gennaio del 2024 …”. Ci sarebbe anche una terza ditta, ma è bene stendere un velo pietoso.
Mentre il presidente Alfieri continua nelle sue farneticanti dichiarazioni si ode, improvviso, una anonima e lacerante pernacchia; risata generale; i politici immobili; qualcuno di loro scuote la testa quasi per dire “come si fa ad essere così scurrili davanti a dichiarazioni politiche tanto confortanti”; dimenticando che proprio loro sono i primi a fare esercizi di scurrilità anche in pubblico.
Assolutamente tutti zitti i rappresentanti del centro destra che perdono anche questa clamorosa occasione per mettere a nudo le tante insipienze del centro sinistra; un vero peccato.
La folla all’improvviso si apre, è arrivato un elegante SUV, scendono i titolari delle due ditte che insieme raggiungono il palco da dove, sempre insieme, dicono pressappoco così: “Non ascoltate le farneticazioni presidenziali, non abbiamo posato alcuna prima pietra e non intendiamo iniziare i lavori se prima non verranno risolti alcuni problemi tecnici ed economici, e poi con questa classe politica non vogliamo avere niente a che fare”. “E il ponte ?” grida qualcuno; “Per il ponte se tutto va bene se ne parlerà non prima della metà del 2025, forse”. Scendono dal palco e vanno via.
Applausi soltanto dai pochi cittadini presenti, la folla dei politici ammutolisce ma trova comunque la forza di dare il via allo spegnimento delle candeline ed al taglio della torta. Infine, come si faceva un tempo, tutti a pranzo ma in due ristoranti diversi; per continuare a raccontare e raccontarsi nuove cazzate.
N.B.: Per chi non lo avesse ancora capito è utile precisare che non c’è stata alcuna festa e che la ricostruzione giornalistica è soltanto fantasiosa, ma fino ad un certo punto.