da Filippo Ispirato
La riunione Bce di oggi, tenutasi ad Atene, ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse per la prima volta dopo dieci sedute, mantenendoli fermi al 4,50%.
Come ampiamente atteso, il consiglio della Banca Centrale Europea ha deciso di non continuare con la politica aggressiva che aveva visto finora aumentare senza sosta il costo del denaro a partire dal 2022.
Una decisione dovuta in parte alla frenata dell’inflazione e in parte ad un mercato del lavoro nell’Eurozona mantenutosi stabile.
Sebbene l’intenzione sia quella di continuare a mantenere i tassi stabili, non si escludono però nuovi interventi al rialzo in futuro in quanto il contesto economico finanziario è molto complesso a livello mondiale e ancor di più per l’Eurozona.
La guerra in Israele è il fattore nuovo, non previsto, che si è aggiunto improvvisamente ai già noti motivi di preoccupazione per la regione europea, concentrati soprattutto sull’arrivo di una recessione.
Nel documento ufficiale sulla decisione di politica monetaria odierna, la Bce ha ripetuto che l’inflazione “resterà troppo elevata per troppo tempo e le pressioni sui prezzi interni restano forti. Allo stesso tempo, l’inflazione è diminuita notevolmente a settembre, anche a causa dei forti effetti base, e la maggior parte delle misure dell’inflazione di fondo hanno continuato ad allentarsi.”