Salernitana, deludente pari in extremis con il derelitto Cagliari Un finale di gara non adatto ai deboli di cuore porta in dote il primo punto per Inzaghi

 

SALERNITANA-CAGLIARI 2-2

Da Luciano Di Gianni

Contava solo vincere, in quella che era l’esordio sulla panchina della salernitana per Super Pippo, invece la squadra granata si ritrova a tirare un sospiro di sollievo, salvata dal rigore di Dia in pieno recupero. Una sconfitta casalinga con il Cagliari, fanalino di coda, avrebbe rappresentato la notte fonda per la Salernitana.

Inzaghi cambia spartito rispetto al predecessore, optando per una sorta di 4-3-3. Esordio tra i pali per Costil, al centro del pacchetto arretrato torna Fazio (forse il migliore dei suoi) affiancato da Gyomber, con Mazzocchi e Bradaric sugli esterni, centrocampo formato da Kastanos, Coulibaly e Maggiore, Cabral e Candreva a supporto di Dia. Dopo una prima mezz’ora volenterosa, tuttavia alquanto sterile su sponda granata, i ritmi calano, dando vita a un match brutto e per lunghi tratti noioso. Succede tutto nell’ultimo quarto d’ora. Martegani perde un pallone velenosissimo nella sua trequarti, dando il là alla ripartenza cagliaritana, conclusa con la rete di Luvumbo. I granata reagiscono e trovano il pari qualche minuto più tardi con Dia, ottimamente imbeccato da Ikwuemesi (buono l’impatto dei subentrati) ma appena rimessa la palla al centro, il Cagliari ritrova un nuovo vantaggio lampo con Viola, che, lasciato colpevolmente solo al centro dell’area, buca Costil di testa. Cala il gelo sui diciassettemila dell’Arechi. A salvare capra e cavoli al 90’ inoltrato, un tocco di mano dello stesso Viola in area. Il direttore di gara dopo un lungo controllo al var, assegna il penalty realizzato con grande freddezza e personalità da Boulaye Dia, che -dopo un periodo in cui si è detto e scritto tanto, troppo-  firma una doppietta, firmando il suo terzo centro stagionale che tiene a galla la Salernitana e regala il primo punticino ad Inzaghi. Prestazione deludente, che getta più ombre che luci sulla squadra granata, alla quale tuttavia va riconosciuto il merito di una reazione, seppur di nervi che di altro. Ora testa al delicatissimo scontro salvezza di venerdì sera al Marassi, contro il Genoa di Gilardino, avversario ostico dotato di diverse individualità importanti dalla cintola in su e che fa del suo stadio un fortino difficile da espugnare.

 

 

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