Maddalena Mascolo
SALERNO – Dopo il successo di “L’Universo tra le Dita”, giunto alla nona ristampa nel settembre del 2023, il matematico ed attivista salernitano Michele Mele torna in libreria con un nuovo lavoro che mira a scardinare i pregiudizi che circondano gli ipovedenti ed i non vedenti, specialmente quelli che li allontanano dalle discipline scientifiche. In “Il Richiamo della Strada – Storia del non vedente che rivoluzionò l’ingegneria” (Edizioni Efesto), l’autore racconta, grazie ad una ricca ed eterogenea bibliografia, la vera storia e le incredibili imprese di John Metcalf (1717-1810), una delle figure più eclettiche della storia della scienza.
Nato a Knaresborough, nell’Inghilterra settentrionale, il 15 Agosto del 1717, divenne non vedente all’età di sei anni a causa del vaiolo, ma, anche grazie ad un primo atto di fiducia da parte dei genitori e ad un contesto inclusivo, ebbe una vita lunga ed avventurosa che lo portò a diventare musicista, imprenditore della logistica, guida e persino contrabbandiere, prima della svolta decisiva che scrisse indelebilmente il suo nome nella storia della scienza e della tecnica. Metcalf, anche soprannominato Blind Jack, divenne, da completo autodidatta, il primo ingegnere stradale professionista della storia, progettando decine di ponti e centinaia di chilometri di strade in quattro contee inglesi. Le sue opere di ingegneria civile sono ancora oggi visibili, In Gran Bretagna si possono ancora trovare più di trecento chilometri di strade, opportunamente asfaltate per le moderne esigenze, ma ancora perfettamente aderenti ai suoi progetti.
Grazie a numerosi documenti dell’epoca, inclusi diari, lettere, verbali, minute e articoli di giornale, l’autore segue il protagonista dalla serena infanzia alla brillante carriera musicale, dalle imprevedibili avventure in guerra alla piena realizzazione professionale nel campo dell’ingegneria civile. Pur essendo un saggio biografico, l’opera è caratterizzata da uno stile scorrevole, avvincente e divulgativo, lo stesso di “l’Universo tra le Dita”, un approccio che ha portato Mele a ricevere, tra i vari riconoscimenti, un Oscar della Letteratura ai Pegasus Literary Awards di Cattolica.
Blind Jack non è inoltre l’unico protagonista, vi è un’altra entità che gioca un ruolo chiave nel dipanarsi della vicenda. Si tratta del contesto, l’ambiente in cui l’ingegnere non vedente crebbe ed operò non si sforzò mai di farlo sentire diverso, non tarpò le ali del suo genio, ma, in un era in cui il Braille ed i computer non erano ancora stati inventati, accolse il giovane Metcalf e non pose ostacoli sulla strada del suo successo. Questa storia è un potente monito alla nostra società, nella quale barriere ideologiche ancora rallentano o arrestano la crescita personale di molte persone con patologie della vista, allontanandole dalla strada che il loro talento suggerisce.
Nato a Salerno con una grave forma di eredodegenerazione retinico-maculare, Michele Mele ha soli 32 anni, è laureato in matematica all’Università degli Studi di Salerno, ha conseguito un dottorato di ricerca in scienze matematiche ed informatiche all’Università di Napoli ‘Federico II’ ed oggi svolge attività di ricerca su problemi di Ottimizzazione Combinatoria presso l’Università degli Studi del Sannio. Coordina la campagna “Science in Braille” delle Nazioni Unite ed il progetto “Accessibilità all’Arte” del Touring Club Italiano, scrive inoltre per diverse testate internazionali come la rivista specialistica musicale Bright Young Folk ed il periodico di attualità Yorkshire Bylines. Con questa sua seconda fatica letteraria e divulgativa, lo scienziato salernitano ci porta alla scoperta di luoghi incantevoli dove il tempo sembra essersi fermato, ci presenta un personaggio poliedrico ed affascinante e ci ricorda ancora una volta che, per citare le parole dell’autore, “è il contesto che crea la disabilità, non un pugno di cellule in meno”.
“Il Richiamo della Strada” è disponibile o ordinabile in tutte le librerie La Feltrinelli ed UBIK, nonché su Amazon e sul sito di Edizioni Efesto.