da Luigi D’Alvano
Tecnologia, arma letale, pensando agli avvenimenti odierni? Missili intelligenti progettati da persone stupide? Bombe nucleari tattiche a rilascio controllato di radionuclidi nell’indifferenza più totale? Non lo sconforto ma la vera fiducia nel futuro è il prossimo…
World children party, il partito mondiale dei bambini che dia voce e speranza all’infanzia nel mondo. Utopia? No piuttosto spina nel fianco ai governi mondiali. Bambini amati saranno genitori migliori domani…
Razionale: La tecnologia ci aiuta in vari modi, facilitandoci il lavoro, offrendoci divertimento e consentendoci di mantenere i contatti anche con persone lontane. “Secondo l’UNICEF, la tecnologia può essere un’opportunità per i bambini di apprendere, creare e connettersi, ma anche una minaccia per la loro sicurezza, salute e benessere.”
Esistono, dunque, anche seri svantaggi e zone d’ombra in un suo utilizzo incontrollato. In questi anni si è assistito alla nascita del cyberbullismo o di altri fenomeni di devianza informatica anche nei ragazzi, con violazione sistematica della privacy e violenze di vario genere in rete e/o nella vita reale.
È facile, d’altronde, assistere alla fascinazione da video: bambini e ragazzi attratti fatalmente dallo schermo in cui si rifugiano accolti da una realtà solo immaginaria, senza alcun valore affettivo o prospettico. Nell’ambito della tecnologia emergente, poi, l’Intelligenza artificiale rappresenta una vera rivoluzione al pari di quella industriale perché potrà guidare l’educazione, la scelta dei contenuti e l’interazione stretta tra uomo o bambino/adolescente e macchina ‘’pensante’’. Basterà chiedere l’orario dei treni e l’assistente vocale intelligente, non solo ci confermerà che il nostro treno è in perfetto orario, ma potrà anche pagarci direttamente il biglietto, dopo averci confermato le opzioni più vantaggiose, per iscritto, in voce o in traduzione simultanea. Paradossale potrà essere anche la possibilità per i bambini di giocare con altri bambini in tutto il mondo, di condividere esperienze e di migliorare la conoscenza di altre lingue, salvo che non avere a chi stringere la mano nel proprio quartiere o isolato, o nella strada di provincia in cui si abita … o essere costretti a emigrare per necessità senza alcuna possibilità di accesso alle tecnologie avanzate.
La tecnologia amica o nemica dei bambini, dunque? Quali sono le nostre responsabilità di genitori, educatori o semplici cittadini? Scritto umano (Luigi B.D’Alvano) con l’aiuto di GPT4 di Bing .