Consulenti Lavoro: c’è l’intitolazione della sala convegni in memoria del presidente Capaldo

 

Aldo Bianchini

Da sinistra: il presidente in carica dr. Carlo Zinno e il compianto presidente Alberico Capaldo (foto d'archivio)

SALERNO – Il rischio per un giornalista di pubblicare un notizia incompleta o addirittura priva di ogni fondamento è sempre dietro l’angolo, soprattutto quando ci si avvale di un gancio che non è perfettamente informato.

E’ accaduto che nel precedente articolo dedicato all’Ordine Provinciale dei Consulenti del Lavoro, a mia firma, è stata data una notizia assolutamente inesatta; difatti l’Ordine da qualche anno retto ottimamente dal dr. Carlo Zinno ha già da tempo provveduto all’intitolazione della sala convegni (della nuova sede) alla memoria del compianto presidentissimo Alberico Capaldo.

E c’è anche di più; il presidente in carica Carlo Zinno, nel corso di una lunga e cordiale telefonata, mi ha anche informato che il Consiglio dell’ordine ha già stanziato la somma giusta per poter realizzare un busto del compianto Alberico da installare proprio nella sala a lui intitolata, forse alla presenza del ministro del lavoro dott.ssa Marina Elvira Calderone, già presidente nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro.

Fatto il mea culpa per l’involontario errore e chiarito una volte per tutte che, dopo qualche decennio di collaborazione giornalistica gratuita con l’Ordine, non c’è alcuna contrapposizione preconcetta tra il giornale diretto dal sottoscritto e l’Ordine, rimane sullo sfondo la triste considerazione che si è registrata una non buona comunicazione (per non dire inesistente) tra lo stesso Ordine e il sottoscritto e più specificamente tra il presidente e il sottoscritto; una comunicazione che esigerebbe una rapida correzione sempre che l’Ordine voglia continuare la sana collaborazione che ha fin dalla notte dei tempi portato soltanto buoni, se non ottimi, risultati sul piano della comunicazione esterna che un’aggregazione come quella dei Consulenti del Lavoro deve comunque avere.

Ma per chiudere, e per dirla tutta come conviene ad un giornalista libero come il sottoscritto, non posso non esternare la mia meraviglia; ho invito ad alcuni rappresentanti della famiglia Capaldo il precedente articolo (quello sbagliato); ebbene nessuno di loro ha ritenuto giusto e necessario informarmi del palese e grossolano errore materiale; probabilmente nessuno di loro sa che è stata intitolata alla memoria del congiunto la sala convegni dell’Ordine.

Ma ad un giornalista libero come il sottoscritto può accadere anche questo.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *