Quando gli uomini bruciano meno spazzatura sembra se la prendano con le idee.

 

 

da Antonio Cortese (giornalista)

 

La Palestina israeliana, calmatesi le acque di Kiev, sembra il nuovo prodotto critico in vendita sui media. Se una rondine non fa primavera nemmeno una bomba può fare la guerra. Dall’insediamento deciso internazionalmente a Yalta esplodono ordigni in Giudea un mese si e quattro no. Ma lontananza culturale e fisica ha fatto di questo conflitto un serial pari alle emergenze umanitarie africane tra una goffa sommossa lì e un golpe maldestro la’. Scosse temporanee che distolgono dall’economia fattiva e innescano un panico ingigantito, speculato come in Ucraina poi difficilmente  e lentamente da riuscire a liberare dall’immaginario collettivo.

 

Oggi si sono svegliati tutti filo-palestinesi, stranamente dopo le lacrime versate per una vita sui film di Benigni di Anna Frank sulla persecuzione ebrea, sulle solidarietà a colpi di shalom. Queste le contraddizioni di quelli che in un articolo precedente su il Quotidiano di Salerno ho definito “quei gran pezzi di pacifisti”, masse confuse che invece di pensare dove fa giorno come si di a Napoli, scendono in strada a bloccare il traffico con disordini sociali e vestiti come pagliacci tra vane rivendicazioni gay e femminismo vittimistico, con la kefiah di Arafat e la stella di David al contempo in balia della moda vintage hippie e nient’altro.

 

Ora che il conflitto in essere é maggiormente “attenzionato” (altra parolaccia mediatica italo deficiente senza giacca e traduzione) verrebbe da chiedere a codesti nuovi amici islamico palestinesi,  ignari alla grande dei precetti di Maometto come della torah che d’altra parte forse pensano sia una qualità di carne bovina: “… e secondo voi dove dovrebbero trasferirsi gli ebrei, in Australia in massa o nelle tante lande sovietiche  desolate o africane, del Brasile o dell’Argentina o in Scandinavia, o in Islanda e Groenlandia? ; ma soprattutto la domanda di ritorno ad assillo revisionista è: “… ma allora aveva ragione quel pazzo di Adolfo a volerli disintegrare prima ancora dei rifiuti della raccolta e dello smaltimento differenziato?

 

 

 

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