Disastro Salernitana, ora è tempo di una scossa A Monza un’altra sconfitta senza appello, ore di riflessione sul futuro

 

 

MONZA-SALERNITANA 3-0

 

Di Luciano Di Gianni

 

I minuti iniziali erano stati promettenti, ma la Salernitana anche a Monza è apparsa squadra slacciata, dissolvendosi in breve tempo sotto gli attacchi del Monza di Palladino, che ipoteca i tre punti dopo appena 18′, grazie alle reti messe a segno da Colpani e Vignato. I brianzoli nella prima frazione potrebbero dilagare grazie alle praterie concesse in più di una circostanza dagli uomini di Sousa.

 

Unico squillo dopo le reti subite è ad opera di Candreva, che trova sulla sua strada un attento Di Gregorio. Una prima frazione indecorosa da parte della Salernitana, che ancora una volta si è dissolta come neve al sole alle prime sortite avversarie. Nella ripresa Sousa ha provato ancora una volta a cambiare interpreti, inserendo Martegani, Bradaric e Maggiore al posto di Bohinen, Legowski e Mazzocchi, sconfessando nuovamente le scelte iniziali. Una timida reazione, mista alla solita sfortuna, alla quale aggrapparsi nel tentativo di fornirsi alibi, risulta ormai fuori luogo. Ancora un palo, rocambolesco quello colpito da Dia, a dire di no alla Salernitana. Un paio di ottimi interventi dell’estremo difensore brianzolo Di Gregorio a spegnere definitivamente le speranze del team granata, prima del calcio di rigore trasformato da Pessina per il 3-0 finale che chiude definitivamente i giochi.

 

Ore di riflessione nel post gara. È evidente da tempo che il giocattolo si sia rotto, serve correre ai ripari e prendere delle decisioni forti a stretto giro di posta. È acclarato che, nel calcio quando i risultati non arrivano a farne le spese è quasi sempre l’allenatore. Sebbene non sia probabilmente l’unico, o il principale, colpevole di questo harakiri, Sousa è in forte discussione, e nelle prossime ore la dirigenza granata potrebbe comunicare l’esonero del tecnico portoghese.

Qualunque sia la decisione che verrà presa, bisognerebbe sfruttare al meglio queste due settimane di stop per ricompattare l’ambiente in vista del delicatissimo match casalingo con il Cagliari. L’unica medicina possibile si chiama unità d’intenti, imprescindibile per ritrovare la strada giusta.

 

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