SALERNITANA DA HORROR A EMPOLI

 

Pessima prestazione dei granata contro i toscani, ora non più ultimi

EMPOLI-SALERNITANA 1-0

 

Da Luciano Di Gianni

 

Si può perdere, ma non così. Si può perdere anche contro l’ultima della classe, un Empoli che prima del match con i granata era a secco di punti e di gol. Ma non in questo modo. Ad Empoli la Salernitana fornisce una prestazione che definire insufficiente suona quasi come un eufemismo. Scialba, abulica, priva di idee e di mordente. Fattasi sopraffare dal modesto Empoli, che giocando in modo semplice e basilare ha imbrigliato i granata. Di gran lunga la peggiore prestazione dell’era Sousa, che al Castellani ha riproposto l’undici sceso in campo con il Frosinone. Difesa sofferente, con Gyomber che manifesta ancora difficoltà nelle marcature, Pirola non ai livelli dello scorso anno, e Lovato che ha patito fin troppo le accelerazioni di  Cancellieri, buon giocatore ma non di certo un fulmine di guerra. Ancora impalpabili Maggiore, e il subentrato Bohinen. Martegani ha buone qualità, ma è apparso troppo lezioso e non adatto al ruolo di centrocampista. Uno dei pochi, forse l’unico a salvarsi nella disfatta di Empoli è Cabral. L’attaccante Capoverdiano- anche ieri sfortunato ,per via del suo quarto palo stagionale in appena cinque partite disputate- unica luce nel buio totale del Castellani. Poco, davvero troppo poco per aggrapparsi ancora ad alibi, assenze e sfortuna che, guardando la partita di ieri, c’entrano troppo poco. È evidente  che qualcosa non giri più nel verso giusto. Bene il ritorno di Dia, ma è bene che il giocatore venga mentalizzato a dovere per quello che ad oggi, dopo appena sei giornate, appare un cammino tortuoso e sofferto per i colori granata. Alla fine del match, giocatori fischiati dai mille supporters salernitani giunti in Toscana di mercoledì pomeriggio. Tre punti in sei partite sono un bottino davvero troppo magro. Se è vero che il campionato è alle sue battute iniziali, è importante tuttavia trovare al più presto il bandolo della matassa per riuscire a dare una sterzata concreta alla stagione e non finire risucchiati nei bassifondi, dai quali non è mai facile uscirne. Da ripetere come un mantra: fondamentali i reintegri di Dia e Coulibaly, anche a mezzo servizio. Sabato sera all’Arechi arriva L’Inter, capolista che ieri è incappata nel suo primo stop stagionale, a San Siro contro il Sassuolo ammazzagrandi; i nerazzurri sono probabilmente il peggior avversario che si potesse incrociare in questa fase, con i granata in crisi nera, e orfani con ogni probabilità, del leader Candreva, ex che l’anno scorso puní la squadra di Inzaghi. Insomma, un match che, stando anche alle recenti prestazioni, pare avere un destino già segnato…

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *