L’onorevole Tommaso Pellegrino interviene sul diabete

 

da prof. Nicola Femminella

Prof. Nicola Femminella

Bene ha fatto l’onorevole Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva nel Consiglio Regionale della Campania a presentare un’interrogazione sui “Dispositivi di monitoraggio della glicemia in Campania” con la quale ha proposto di riunire la Commissione Diabetologica, per definire le nuove linee guida di indirizzo, volte ad arginare il diabete in forte rialzo. Nel documento presentato ha proposto che vengano utilizzate al massimo grado le tecnologie innovative ed efficaci giunte sul mercato, per definire il superamento dell’attuale categorizzazione tra dispositivi FGM (monitoraggio flash del glucosio) e CGM (monitoraggio continuo del glucosio). Ciò permetterà ai pazienti e ai medici che li hanno in cura di utilizzare i dispositivi più adatti perché essi possano usufruire di terapie adeguate e più calibrate sulle caratteristiche delle patologie, come avviene in tutto il Paese. Del resto l’onorevole Pellegrino, essendo un noto chirurgo operante nell’azienda sanitaria di Napoli conosce bene le gravi e numerose complicanze che la malattia causa e il suo stato di permanenza nell’intera vita di coloro che la manifestano nella propria dimensione fisica e psicologica, per cui la sua voce è autorevole e in grado di portare nell’assise regionale le esigenze primarie della popolazione campana riguardanti la tutela della salute pubblica. “… la Campania-afferma l’onorevole Pellegrino nel documento presentato-stando ai dati Istat e dell’Health City Institute, ha il tasso di mortalità per diabete più alto d’Italia con il 7,6 per cento della popolazione coinvolta, ben al di sopra della media nazionale che si attesta al 5,8% per cento.” Il che lo autorizza ad affermare con voce alta: ”Ritengo urgente e indifferibile garantire ai pazienti diabetici della Campania l’accesso al più ampio numero di dispositivi presenti sul mercato a maggiore innovazione…”

Talune notizie in mio possesso, fra l’altro, mi fanno ritenere che i dati negativi da lui forniti possano essere ugualmente riscontrati nei comprensori del Cilento, forse in misura maggiore. E lo deduco da talune iniziative da me svolte nelle nostre zone. Alcuni anni addietro sono stato tra i fondatori dell’Associazione dei Diabetici a Sapri e nel Vallo di Diano, presieduta dal giovane Eugenio Iudice. Essendo un paziente diabetico da oltre quaranta anni, ritengo di conoscere abbastanza la patologia, da noi molto diffusa e in continua crescita, e i suoi effetti. Prima che il Covid si diffondesse, insieme ad alcuni giovani dell’Associazione, ho somministrato un questionario calibrato sui modelli di alimentazione e sugli stili di vita, rivolto agli scolari delle classi quinte della scuola primaria, nelle scuole di Sapri e nei paesi viciniori. Sono emersi in questo modo le pessime abitudini alimentari consolidate nelle famiglie del comprensorio. Prevalenza di merendine con contenuti alti di zucchero e consumo di bibite dolcificate in quantità esagerata. Assenza di una dieta calibrata. Inoltre, ho constatato, visivamente, il gran numero di ragazzi obesi e, tramite item posti nel questionario, il tempo dedicato dei ragazzi all’uso del telefonino, sprofondati sul divano o a letto, con l’assenza assai diffusa di qualche ora dedicata alla pratica sportiva. Un insieme di risultati che concorrono a costituire un modello di vita senz’altro favorevole e propedeutico al sorgere del diabete, che risulta devastante quando è di tipo 1. Questa, si sa, è una patologia cronica che provoca danni gravi e complicanze di varia natura a coloro che ne sono portatori. Ebbene, gli alunni hanno mostrato di non possedere “per sentito dire” alcuna informazione sulla malattia con la maggioranza che addirittura non contiene nel proprio vocabolario lessicale la parola diabete. In queste condizioni la strada verso tale affezione è spianata, poiché nessun ostacolo preventivo è posto in essere per intralciarne il cammino. Spero che la condizione sanitaria determinata dal Covid, possa volgere al meglio e ci permetta di riprendere l’esperienza, avendone constatata l’utilità e l’apporto positivo che tali iniziative possono fornire ai ragazzi fin dalla preadolescenza. I risultati potrebbero essere maggiori, se altre istituzioni scendessero in campo a costruire, con iniziative di formazione e prevenzione, azioni deterrenti alla malattia che diventa ogni giorno pandemica e inarrestabile. I mezzi di informazione potrebbero dare una mano per diffondere informazioni e campagne dissuasive, proponendo una alimentazione più adeguata in una società dominata dal consumismo diffuso e una pratica sportiva più presente nella quotidianità delle giovani generazioni, specie nei nostri paesi ove gli impianti e società sportive sono presenti in numero inferiore rispetto alle regioni del centro e del nord.

On. dr. Tommaso Pellegrino

L’atto politico compiuto dall’onorevole Pellegrino coincide con il Decreto Legge approvato dal Senato nei giorni scorsi all’unanimità con 141 voti favorevoli. Riguarda le “Disposizioni concernenti la definizione di un programma diagnostico per l’individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica”. Il provvedimento legislativo è stato accolto con unanime favore dalle associazioni di categoria interessate. Essendo già stato approvato dalla Camera, il dispositivo diventa legge ed entrerà in funzione nel nostro paese il 1° gennaio del 2024. La legge prevede:

1)un programma pluriennale per lo screening da effettuare sulla popolazione pediatrica: si potrà seguire con maggiore attendibilità l’andamento della malattia;

2)un osservatorio nazionale condotto da esperti multidisciplinari per rilevare cause, dati significativi a riguardo del fenomeno clinico;

3)l’organizzazione di campagne con frequenze idonee a fornire informazioni e notizie per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dei temi in questione.

Ritengo le due notizie appena esposte importanti, esse vanno incontro a due categorie di pazienti che patiscono ogni giorno la gravità di patologie che condizionano negativamente la vita di milioni di persone. Queste necessitano di cure e farmaci con un aggravio notevole per le casse dello Stato, delle Regioni e di coloro che le patiscono lungo tratti che permangono nella intera loro esistenza.

 

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