Aldo Bianchini
SALERNO – Nonostante si siano dimessi con deplorevole ritardo, comunque la si racconti, la vicenda delle social card intestate a Mimma – Renato e Umberto (questi i nomi di battesimo dei tre destinatari, tutti impegnati nell’amministrazione e nella gestione della cosa pubblica nocerina) rimane un fatto assolutamente vergognoso non solo per loro tre ma per l’intera comunità da loro stessi rappresentata e che oggi è stata infangata dall’atteggiamento spocchioso e irriverente dei tre.
E c’è un aspetto della vicenda che, pur conoscendolo, nessuno (stampa compresa) ha inteso svelare; e potrebbe essere una storia triste.
E quì entra direttamente in gioco anche l’INPS di Nocera Inferiore che, se non l’ha già fatto, dovrebbe avviare una serena, corretta ed inflessibile inchiesta interna comunicando i risultati anche alla stampa per una diffusione verso il grande pubblico desideroso di verità e giustizia; e il direttore della sede nocerina sa benissimo perché.
Questo a commento del fattaccio che se aggiunto alla questione di principio diventa ancora più grave. Il principio etico, difatti, vuole che chiunque venga scelto ed eletto a rivestire cariche e incarichi pubblici deve rinunciare immediatamente a qualcosa, deve cioè mettere da parte innanzitutto l’interesse personale e quello dei familiari. E deve rinunciare a qualsiasi provvidenza pubblica pur, come nella fattispecie, avendone pienamente diritto; ma come nella fattispecie non si può percepire un sussidio per poi amministrarne, semmai, la sua distribuzione ad altri.
I tre amministratori nocerini potrebbero benissimo avere pieno diritto alla social card, come ce l’hanno, ma se vogliono fare gli amministratori devono (e non solo per etica comportamentale) sper rinunciare, e nella fattispecie avrebbero dovuto rinunciare fin dalla prima ora senza bisogno che il caso esplodesse a livello mediatico. Non fosse altro che per rispetto dei loro amministrati.
Ma la sinistra (i tre amministratori apparterrebbero al PD o a liste collegate) tenta sempre di uscirne in maniera spocchiosa pensando che la gente abbia l’anello al naso; tanto da far dichiarare al sindaco pd Paolo De Maio che non c’è “niente di illegale, gireranno i benefici dell’Inps ai servizi sociali”. Dalla dichiarazione, a dir poco ridicola, emerge però un fatto importante, e cioè che la social-card-Inps potrebbe essere amministrata anche dai servizi sociali; e questo aumenta la gravità dell’azione portata a segno dai tre che invece di ritirare la card dall’Inps (aspetto l’inchiesta !!) avrebbero potuto decisamente predestinarla ai servizi sociali per fare davvero una bella figura istituzionale, invece di una pessima figura globale.
Certo che ci vuole una bella faccia tosta; ma così è, e in questo la sinistra da sempre è più esperta e più convincente della destra che oggi, però, si ribella e reagisce grazie al sentore Antonio Iannone (Fratelli d’Italia) che ha già annunciato di voler portare il caso in Parlamento; mentre il coordinatore nazionale di Potere al Popolo, Massimiliano Tresca, ipotizza una possibile evasione fiscale “che non è una leggerezza tanto meno un errore di inesperienza”.
Ma il fenomeno non finisce con Nocera Inferiore e si allarga anche agli amministratori dei paesi limitrofi, come per Pagani in cui un amministratore si è autodenunciato pensando di poter evitare complicazioni pericolose.