Aldo Bianchini
SALERNO – Spero questa volta di sbagliarmi anche se la storia degli “impianti sportivi” cittadini è tutta dalli a parte, almeno da trent’anni a questa parte.
E nonostante la storia induca tutti alla cautela accade che ad ogni “annuncio mediatico e apodittico” tutte (o quasi !!) le testate giornalistiche locali eclatano pari pari gli annunci aggiungendo anche, a fantasia, particolari distintivi.
Ma non c’è niente da fare, per il Volpe si parla di “gara sprint” da 15milioni di euro per consentire alla Salernitana Calcio di giocare le sue partite interne entro il 2024, epoca in cui il grande Arechi dovrebbe essere sottoposto a completo restyling per adeguarlo alle esigenze, sportive e di sicurezza, imposte dai tempi.
Ma come si fa a parlare di gara sprint quando a Salerno vige il principio degli annunci anticipati e dei ritardi conclamati che spesso durano decenni.
Un nuovo e provvisorio Volpe da 15mila posti in dieci mesi dall’assegnazione dei lavori, che la Regione conta di appaltare entro dicembre 2023, per dare alla Salernitana una casa probabilmente biennale nel periodo in cui l’Arechi sarà completamente ridisegnato. C’è fermento sulla proposta lanciata giovedì (7 settembre 2023) dal governatore De Luca che «ha visto consenso unanime di società, Lega Serie A, Comune e autorità competenti» (fonte Il Mattino).
Dunque per il mese di ottobre del 2024, sempre ammesso che i lavori vengano assegnati entro il 31 dicembre 23, la città di Salerno dovrebbe poter contare su uno stadio calcistico modernissimo, anche se ridotto a 15mila posti, sulle ceneri dell’odierno malandato Volpe; non so quante persone ci credono. E’ sufficiente aspettare qualche mese per saperne sicuramente di più.
Nessuno me ne voglia, ma devo ripetere la storia dello Stadio Vestuti; dal ’93 ad oggi sono stati preparati e depositati, su richiesta del Comune, ben quattro progetti per la ristrutturazione dell’intero impianto sportivo. Almeno due di questi studi-progetti sono sicuramente stati pagati anche lautamente, ma il risultato è stato come sempre uguale a zero.
Incredibile la narrazione (sempre presa da Il Mattino) di quanto dovrebbe avvenire: “L’area di 42mila mq si presta particolarmente e non prevede problemi di ordine pubblico, anche perché la Lega Calcio sembrerebbe ben disposta a concedere la deroga per giocare senza tifosi ospiti. Nella prima bozza di progetto è prevista la realizzazione di una tribuna centrale in muratura, l’unica che rimarrebbe in piedi anche in seguito, dopo lo smontaggio dei restanti spalti modulari che saranno presi in leasing. Il campo da gioco sarà spostato di qualche metro rispetto alla sede attuale ed accentrato; non è da escludere che possa essere posato un manto sintetico di ultima generazione. Via le vecchie cisterne del depuratore, sarà eliminato il PalaTulimieri che potrebbe essere ricostruito qualche metro più avanti; da verificare il destino di un esercizio commerciale presente nell’area. C’è voglia di accelerare: si punta ad appaltare i lavori per il Volpe entro dicembre e mentre si lavorerà all’impianto temporaneo saranno ultimate le procedure burocratiche per le gare sui lavori da 95 milioni al Principe degli Stadi, da appaltare entro l’autunno 2024”.
Come se nessuno sapesse che sull’area, che è ricompresa nella zona rossa, grava il vincolo idrogeologico che sulla carta impedirebbe qualsiasi tipo di costruzione e/o di ristrutturazione.
Sarà eliminato addirittura il Palatulimieri (anche qui il vincolo idrogeologico ?), roba da non credere; spero che la storia futura mi dia torto su tutti i fronti.