SALERNITANA-TORINO 0-3
Da Luciano Di Gianni
Netta sconfitta per la Salernitana, che all’Arechi davanti a circa sedicimila spettatori cade sotto i colpi del toro di Juric. Pesante passivo, probabilmente anche fin troppo largo per quanto visto in campo, ma nel complesso una sconfitta meritata che deve lasciare spazio a qualche riflessione. Le assenze e la sfortuna rappresentano degli alibi da prendere con le pinze. Vero è che sia a Lecce, ed in parte anche ieri, la squadra di Sousa avrebbe meritato qualcosa in più per quanto prodotto, ma nel calcio vince chi concretizza.
Ad onor del vero alla squadra granata oggi gira tutto storto: i numerosi legni di inizio stagione, e le decisioni arbitrali avverse hanno condizionato queste ultime due giornate. Ieri il direttore di gara non ha fischiato un penalty solare su Cabrlal, che nell’epoca del var, viene concesso puntualmente. La partita avrebbe potuto prendere una direzione diversa, così come il palo colpito a fine primo tempo, che avrebbe dato alla ripresa tutt’altro sapore. Ad ogni modo, le assenze di Dia e Coulibaly pesano come un macigno. I due calciatori africani erano dei pilastri sui quali fondare il futuro prossimo dei granata e quando non ci sono, la musica cambia, sopratutto perché in rosa latitano dei sostituti che abbiano quantomeno delle caratteristiche simili. Il gol fortuito di Buongiorno che ha aperto le danze ,mette a nudo ancora una volta le difficoltà della squadra granata di difendersi sui corner, Il raddoppio ad opera di Radonjic con Mazzocchi non del tutto esente da colpe nella circostanza.
Ma la Salernitana ci ha provato, sbattendo tuttavia contro i suoi limiti e la sfortuna. Il tris sempre ad opera del serbo, nel momento di massimo sforzo dei padroni di casa ha tagliato completamente le gambe. Partita condizionata dunque da qualche episodio sfavorevole, ma le carenze in organico appaiono evidenti; la Salernitana ha bisogno dei suoi uomini migliori, senza i quali la musica cambia. Venerdì scontro diretto, sempre all’Arechi contro il sorprendente Frosinone di Di Francesco, che può rappresentare il primo vero spartiacque di questo inizio di stagione.