CANFORA: il caso del sindaco di Sarno tiene banco … e il centro destra dove sta ?

 

Aldo Bianchini

Dr. Giuseppe Canfora - sindaco di Sarno

SALERNO – Ho scritto e scrivo spesso che non mi fido della politica in genere e dei politici in particolare; e il caso del sindaco di Sarno Giuseppe Canfora sembra darmi ragione.

Il sindaco di Sarno, del Partito Democratico, è stato condannato in via definitiva (insieme a Di Nesta) dalla Cassazione per le nomine ASI di qualche anno fa; per effetto della “legge Severino” dovrebbe, quindi, decadere dalla carica o almeno essere sospeso per un periodo di tempo che la stessa legge indica con chiarezza nei dettagli. Ho già scritto, di recente, che la legge Severino è un abominio giurisprudenziale che andrebbe cancellato, ma fin quando esiste è legge e pertanto va applicata. Nel caso di che trattasi ciò, almeno fino ad oggi, non accade perché la filiera istituzionale preposta a destituire i politici condannati si è stranamente inceppata tra la Cassazione, il Ministero dell’Interno e la Prefettura.

E tutti a gridare, falsamente, allo scandalo ed a perorare le dimissioni volontarie da parte di Canfora come un’iniziativa personale doverosa; nelle ultime settimane sono intervenuti sulla vicenda i due massimi esponenti del centro destra provinciale (il vice ministro on. Edmondo Cirielli e il sen. Antonio Iannone, entrambi di Fratelli d’Italia) per accusare, con toni diversi ma duri, di mancanza di senso di responsabilità istituzionale soltanto perché non offre spontaneamente le dimissioni; quasi come se l’unico responsabile di questa penosa vicenda fosse soltanto lui e non la filiera istituzionale.

Il medico, già presidente della Provincia ed attuale sindaco di Sarno, dopo il passaggio in giudicato della sentenza si è difeso tenacemente affermando: “Leggendo le motivazioni, risulta ancora più evidente che la condanna si basa su dichiarazioni della cosiddetta parte offesa, che erano state ritenute non affidabili dal Procuratore generale della Corte di Cassazione. I giudici giudicanti, però, hanno avuto altro parere … Sono e mi riterrò sempre innocente. Non ho compiuto alcun crimine, la pena comminata è stata sospesa, alla luce della mia condotta incensurata in tutti questi anni. Mi atterrò scrupolosamente a quanto dicono le leggi, a testa alta; sono lo stesso uomo che ha salvato cinque persone in mare, il medico che ha salvato centinaia di pazienti, il Sindaco che si è preso cura di questa città per 10 anni. Il motivo è che non sapendo come battermi nelle urne, cercano di eliminarmi in altri modi. Io sono un uomo, un marito, un padre, un nonno, un medico ed un sindaco, non sono un criminale”. Parole sacrosante, quelle di Canfora, anche perché le leggi in vigore non parlano assolutamente di dimissioni volontarie; e per questo non si dimette ed ttende i successivi passaggi che, però, non arrivano.

Proprio analizzando la filiera istituzionale mi sono chiesto dove sta il centro destra che ha sempre violentemente protestato quando con rapidità sorprendente, quasi ad horas, la legge Severino veniva applicata dalla filiera istituzionale di sinistra contro la destra. Insomma questa filiera dove si è inceppata ?

La risposta dovrebbero darla tutti gli esponenti di spicco del centro destra a partire dai livelli nazionali per finire a quelli locali.

E pensare che il Ministero dell’Interno è saldamente nelle mani del centro destra con Matteo Piantedosi che proprio per essere ministro tecnico deve rispondere ancora di più alla volontà politica: e allora perché il sistema si è inceppato ? Forse perché Piantedosi non riesce a tirare per le orecchie il Prefetto di Salerno che deve notificare il provvedimento di sospensione; o perché l’ufficio di segreteria generale della Cassazione non ha ancora notificato alla Prefettura la sentenza passata in giudicato. Il caso Canfora ha una valenza nazionale nello scontro tra destra e sinistra.

Delle due, l’una; è comunque sempre una questione di gestione del potere politico che la destra non ha ancora saldamente nelle sue mani; inutile, quindi, parlare in sede locale e sparare a zero contro il sindaco di Sarno.

 

One thought on “CANFORA: il caso del sindaco di Sarno tiene banco … e il centro destra dove sta ?

  1. Caro Aldo il problema si pone non sul piano giuridico o amministrativo, ma su quello etico e morale. Si pone proprio per la dichiarazione del dott. Canfora. Egli si definisce una persona per bene a prescindere dalla sentenza che lo ha condannato. E questo ci sta: le sentenze giudicano un fatto non una persona. Ma proprio perché sarebbe una persona per bene che salva vite umane, è un padre marito e professionista stimato, dovrebbe dimettersi. Esiste un essere e un dover essere: Canfora non si dimette giuridicamente, ma dovrebbe dimettersi moralmente. Giovanni Falci

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