26 AGOSTO: LA GIORNATA MONDIALE DEL CANE, LA STORIA DI BLONDI

 

 

Da Bertie

 

Se vi dicessi che herr Hitler aveva un cane? Si chiamava Blondi: un esemplare femmina di pastore tedesco, nata nel 1941, che il Führer ricevette in dono da Martin Bormann lo stesso anno. Hitler amava i cani, in maniera particolare quando nel 1921 ebbe il suo primo cane, ma il Führer fu costretto a darlo via a causa di un periodo di povertà. Quel cane però scappò e tornò da lui. Vedendo quindi un atto di così grande fedeltà Hitler iniziò ad amare i cani. A detta di tutti Hitler era molto affezionato a blondi, e spesso la teneva al proprio fianco. Traudl Junge, la segretaria di Hitler, sosteneva che Eva Braun odiasse Blondi, e che spesso e volentieri la prendesse a calci. Il Führer giocava regolarmente con Blondi, anche negli intervalli delle riunioni, e quando lei eseguiva correttamente trucchi ed esercizi Hitler si rilassava, diventando anche più ricettivo verso le proposte dei suoi generali. La cosa era talmente evidente che un ufficiale affermò: “Ho avuto a volte l’impressione che l’esito della campagna di Russia dipendesse più da Blondi che dallo stato maggiore tedesco”.

Nel momento in cui Hitler si trasferì nel Führerbunker in seguito alla caduta di Berlino portò con sé, oltre a delle dosi di cianuro nel caso ce ne fosse stato bisogno, anche Blondi.

Il dittatore le permetteva di dormire con lui in camera da letto. Blondi ebbe 5 figli da Harass, il pastore tedesco dell’architetta Gerdy Troots, nell’aprile del 1945. Hitler chiamò uno dei cuccioli “Wolf” (il suo soprannome preferito e da cui deriva il nome “Adolf”). Nei suoi ultimi giorni di vita Hitler divenne emotivamente dipendente da Blondi, rischiando la vita per portarla a passeggiare fuori dal bunker. Il 30 aprile del 1945, prima di togliersi la vita, Hitler ordinò ad uno dei suoi dottori di provare le pasticche di cianuro su Blondi, per assicurarsi che il veleno funzionasse. Hitler rimase fermo ed impassibile a guardare le convulsioni del cane che gli era rimasto fedele per tutta la vita, finchè non morì. Assicuratosi che il cianuro funzionasse allora si tolse la vita. Quando i soldati dell’Armata Rossa entrarono nel Führerbunker trovarono il cadavere di Blondi e di un suo cucciolo. Fritz Tornow, un sergente della Wehrmacht che prestò servizio come addestratore di cani di Hitler, prese i figli di Blondi, li portò in una zona boschiva limitrofa e gli tolse la vita. L’ultimo cucciolo, rimasto in vita, venne donato ad una sorella di Eva Braun.

 

 

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